nota del Centro Nazionale Studi Leopardiani
Date, luoghi, volti. Ieri la celebrazione dell’anniversario numero 227 della nascita di Giacomo Leopardi ha evidenziato come la figura del Poeta riesca ancora a tessere nuovi intrecci tra Recanati e Napoli, a stimolare la ricerca di giovani studiosi e diffondere la conoscenza in giro per il mondo.
Il presidente del Centro nazionale di studi leopardiani Fabio Corvatta ha assegnato il premio Leopardi 2025 , negli spazi di quell’aula magna del municipio inaugurata 127 anni fa fa da Giosuè Carducci, a un “napoletano del centro storico” (così si è scherzosamente definito) al professor Eugenio Mazzarella, emerito di filosofia teoretica alla Federico II, filosofo di rilievo internazionale, poeta e politico. Napoletano del centro storico, nato «a pochi metri dalla casa di Antonio Ranieri in cui visse Giacomo Leopardi. Quando andavo a scuola tutti i giorni guardavo la targa celebrativa, in casa mio padre aveva una raccolta rilegata in pelle delle opere di Leopardi e le leggevo fin da bambino. Quel volume lo conservo ancora. Un grande poeta quando entra nel linguaggio fa pensare il linguaggio, Leopardi è uno dei vertici della poesia universale che ha saputo dare al linguaggio la sua capacità di pensiero. Ero venuto a Recanati in pellegrinaggio tanti anni fa, per me era un luogo del cuore. Il premio Leopardi è non solo un grandissimo onore ma una risonanza esistenziale». Le parole di Mazzarella risuonano in aula magna, in una cerimonia coordinata da Tiziana Bonifazi con una serie di interventi iniziali a cura del sindaco di Recanati Emanuele Pepa, del vicepresidente della giunta regionale delle Marche Filippo Saltamartini, dell’assessore comunale alla cultura Ettore Pelati e della prof di Unimc Costanza Geddes Da Filicaia.
Per la famiglia Leopardi a parlare è il conte Gregorio: «Quella del professor Mazzarella, filosofo, poeta e politico è una figura paradigmatica di quelle persone che hanno deciso di affidare la propria vita alla cultura. Giacomo ha avuto i più svariati interessi, dalla letteratura alla politica, alle scienze. Vorrei sottolineare un solo aspetto essenziale, basilare: vorrei dire che questo evento della celebrazione della nascita esiste perchè c’è qualcuno che si occupa e si appassiona alla cultura e agli studi umanistici. Credo debbano costituire la base fondamentale per costituire la base di partenza, tengono viva la nostra cultura e la nostra storia, gli studi umanistici soffrono perchè ci lasciamo abbagliare dal successo economico di altre discipline, ma una volta perduta la memoria non c’è più niente per cui valga la pena di difendersi». Osserva il presidente del Cnsl Fabio Corvatta: «L’attività svolta in questi anni dal centro nazionale di studi leopardiani è stata importante, siamo andati per obiettivi. Il periodo delle grandi traduzioni, il pensiero di Leopardi è stato portato nel mondo grazie alle collaborazioni con diverse Università, in particolare con quella di Macerata. Il progetto centrale è stato la digitalizzazione della bliblioteca leopardiana che sarà ultimato entro l’anno e sarà a disposizione di chiunque in qualunque angolo del mondo.Nel 2025 c’è stato anche il convegno internazionale che si svolge dagli anni Sessanta ogni anno. Voglio infine ringraziare la Regione Marche per la collaborazione e per il contributo dato, voglio ringraziare Casa Leopardi che garantisce un’attività particolarmente significativa, il suo ruolo è fondamentale».
Non solo di prof emeriti vive una celebrazione, neanche quando si parla Leopardi e così da anni il Cnsl premia gli autori di tesi di laurea magistrale e di ricerca dedicate a Leopardi. Ieri c’è stata l’immagine plastica di come l’azione “Leopardi nel mondo” per favorire la diffusione delle opere abbia portato risultati: i premiati sono giovani di diversi atenei italiani e stranieri. Ed ecco chi sono i premiati. Tesi di laurea magistrale: primo premio a Federico Vighi dell’Università di Verona, secondo a Marta Vitola dell’Università di di Bologna, terzo a Francesco Livorno dell’Università di Macerata. Tesi di dottorato: primo premio a Valentina Maurella dell’Università di Torino, secondo Nicola Sileo dell’Università della Basilicata, terzo Letizia Leonardi dell’Università di Aberdeen. Premio speciale assegnato a Selin Gul Mutlucan dell’Università di Istanbul.
Dall’austera aula magna, con la targa che ne ricorda l’inaugurazione con una conferenza leopardiana di Giosuè Carducci, la celebrazione è passata al simbolico Colle dell’Infinito con il recital firmato da Massimo Popolizio con accompagnamento al violoncello di Emilia Slugocka. Colle gremito per l’occasione e l’anniversario 227 della nascita di Giacomo Leopardi va in archivio.
1 commento
Bravo ma troppo di fretta POPOLIZIO. Bravissimo Gregorio Leopardi. Relazione pesante, non interessante e letta per intero e senza enfasi del prof. Mazzarella