Una polemica infuocata si è accesa nei giorni scorsi a Recanati in merito ai fondi stanziati dalla Regione Marche per la tutela del litorale, con il consigliere comunale Andrea Marinelli che ha sollevato dubbi e accuse sulla presunta penalizzazione del Comune di Porto Recanati a favore di Porto Potenza Picena. A mettere un punto fermo sulla questione è intervenuto direttamente l’assessore regionale al Lavoro, Urbanistica e Difesa della Costa, Stefano Aguzzi, che ha fornito un quadro dettagliato e inequivocabile della situazione finanziaria.
Secondo Marinelli, Porto Recanati avrebbe ricevuto meno risorse rispetto a Porto Potenza Picena, alimentando così un clima di sfiducia e sospetti sulla gestione regionale dei fondi destinati alla protezione della costa. Ma Aguzzi smentisce con decisione questa narrazione, definendola “completamente fuori luogo e priva di fondamento”.
“La Regione Marche ha messo a disposizione, nel corso dello scorso anno, circa 40 milioni di euro per la difesa del litorale,” spiega Aguzzi. “Queste risorse, derivanti da fondi ministeriali, PNRR e fondi europei, sono state allocate secondo criteri oggettivi e rigorosi, valutando le condizioni di criticità e urgenza dei singoli territori.” Ecco dunque come sono state ripartite le somme principali: Fano ha ottenuto 4 milioni, Porto Recanati si è aggiudicata 9 milioni, Porto Sant’Elpidio quasi 8 milioni, il Lido di Fermo 2 milioni, Pedaso 4 milioni, Civitanova e Porto Potenza Picena insieme 5 milioni (per un progetto integrato che coinvolge entrambi i comuni), e infine San Benedetto del Tronto 7 milioni per la difesa dell’oasi della Sentina.
Il dato che emerge con forza è che Porto Recanati è stato il Comune maggiormente beneficiato, con un finanziamento superiore rispetto agli altri enti locali. Nonostante ciò, la polemica ha riguardato anche i 4,8 milioni di euro destinati a Porto Potenza Picena. In realtà, spiega l’assessore, si tratta di un finanziamento aggiuntivo rispetto ai 40 milioni iniziali, finalizzato a completare un intervento strategico che coinvolge anche la linea ferroviaria adiacente.
“Per sbloccare il cofinanziamento di circa 4 milioni di euro da parte di Ferrovie dello Stato era necessario predisporre un progetto complessivo che includesse anche il tratto costiero tra Civitanova e Porto Potenza Picena,” sottolinea Aguzzi. “Questa somma rappresenta quindi un investimento supplementare e indipendente, che non ha nulla a che vedere con i fondi già stanziati per Porto Recanati o per altri Comuni.”
L’assessore regionale mette inoltre in chiaro un punto fondamentale: “Non c’è stato alcun trasferimento di fondi da Porto Recanati verso altri Comuni, né tantomeno una mescolanza di risorse provenienti da annualità diverse. Porto Recanati ha ricevuto la cifra più consistente nell’ambito di quella prima programmazione e, allo stato attuale, non si può parlare di carenza di risorse.”
La questione, secondo Aguzzi, si sposta quindi sull’avanzamento concreto dei lavori. “Il vero problema ora è che gli interventi previsti per Porto Recanati non sono ancora partiti. Questa è una responsabilità che compete esclusivamente all’amministrazione comunale locale,” puntualizza l’assessore.
Dunque, mentre la Regione ha fatto la propria parte garantendo risorse ingenti e diversificate per la difesa delle coste marchigiane, la palla passa ora ai Comuni per l’avvio e la realizzazione dei lavori sul campo. Il caso di Porto Recanati, in particolare, appare emblematico: un Comune che ha ottenuto il maggior finanziamento, ma che rischia di perdere terreno per ritardi nell’attuazione degli interventi.
Questa vicenda mette in luce non solo la complessità della gestione dei fondi pubblici, ma anche l’importanza della collaborazione tra Regione e amministrazioni locali per tutelare efficacemente un patrimonio naturale e strategico come quello del litorale marchigiano.
In conclusione, l’assessore Aguzzi rivolge un appello alla responsabilità e alla concretezza: “Le risorse ci sono, gli interventi sono stati programmati, ora serve che i Comuni si attivino rapidamente per proteggere le nostre coste, a vantaggio della sicurezza, dell’ambiente e dell’economia locale.”