Un cittadino recanatese si è visto recapitare ad agosto un sollecito di pagamento per una multa che in realtà aveva già saldato tre mesi prima. L’infrazione – 42 euro per divieto di sosta in Corso Persiani – risaliva al 14 maggio ed era stata regolarmente pagata entro i cinque giorni con la riduzione prevista.
Nonostante ciò, a inizio agosto è arrivata una raccomandata che lo invitava a presentarsi al Comando di Polizia Municipale per ritirare nuovamente il verbale, con l’obbligo di pagare di nuovo la sanzione. Solo grazie alla ricevuta conservata, l’automobilista ha potuto dimostrare l’avvenuto versamento. Dagli uffici è poi arrivata la conferma: si era trattato di un errore del sistema informatico, che aveva generato in automatico il sollecito senza verificare i pagamenti già effettuati.
Un episodio che fa riflettere. Se il cittadino non avesse controllato, avrebbe pagato due volte la stessa multa. Una situazione non isolata, che mette in luce i limiti di sistemi automatizzati e la necessità di maggiore coordinamento tra uffici.
La vicenda lascia una doppia lezione: ai cittadini, l’importanza di conservare sempre le ricevute e verificare ogni richiesta di pagamento; alle amministrazioni, l’urgenza di usare la tecnologia per semplificare davvero la vita dei contribuenti, evitando che errori burocratici si trasformino in disagi o costi ingiustificati.