I Carabinieri della Compagnia di Macerata hanno notificato a un uomo di 48 anni, residente nel capoluogo, la misura di prevenzione del divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive, nonché ai luoghi interessati dal transito, sosta e trasporto di coloro che partecipano o assistono a eventi sportivi, ai sensi della normativa vigente in materia di tutela dell’ordine pubblico.
Il provvedimento, noto anche come D.A.Spo., avrà validità di un anno ed è stato emesso dal Questore di Macerata, su proposta avanzata dalla citata Compagnia Carabinieri, a seguito dei gravi comportamenti tenuti dall’uomo durante un evento sportivo svoltosi nel mese di giugno scorso.
I fatti risalgono a una partita di calcio della categoria “giovanissimi”, disputatasi presso il campo sportivo di Montecassiano, tra due squadre della provincia. L’uomo, presente sugli spalti in qualità di genitore di uno dei giovani atleti, è stato protagonista di un episodio particolarmente allarmante: al culmine di un momento di tensione sugli spalti, ha fatto ingresso indebitamente nell’area tecnica del campo da gioco, offendendo e minacciando i giocatori della squadra avversaria.
Alla reazione dei genitori presenti sulle gradinate, che lo hanno invitato a contenersi, l’uomo ha risposto con ulteriori insulti e minacce, arrivando persino a estrarre un coltello di piccole dimensioni con lama estraibile, aggravando ulteriormente la pericolosità della condotta.
Immediatamente allertati, i Carabinieri hanno avviato le indagini che hanno portato alla denuncia dell’uomo in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria per i reati di minaccia aggravata e porto ingiustificato di oggetti atti a offendere.
A tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini, soprattutto in un contesto che dovrebbe essere improntato a valori educativi e sportivi come quello giovanile, la Compagnia Carabinieri di Macerata ha richiesto l’applicazione della misura preventiva, puntualmente accolta dalla Questura.
Le informazioni sono state fornite nel rispetto dei diritti delle persone indagate, da ritenersi presunte innocenti in considerazione delle rispettive fasi del procedimento – indagini preliminari – fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, ed al fine di assicurare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.