Dall’acquisto del ciclomotore usato al classico phishing bancario, vari copioni di un medesimo schema: avvalersi dell’anonimato offerto dal web per frodare più persone possibili.
C’è chi crede di acquistare a prezzo stracciato un ricambio per la propria auto, chi paga con una ricarica postepay quasi 2000 Euro per una bicicletta da corsa, chi si lascia convincere a comunicare via mail le proprie coordinate bancarie, con tanto di pin, dopo aver ricevuto una email che improvvisamente paventa il rischio di un blocco immediato del proprio conto. Questi e molti altri gli identikit delle persone (non solo anziani, anzi) che ogni giorno incappano nella rete dei truffatori via-web. È più difficile invece tracciare l’identikit di questi criminali specializzati, che gettano l’amo in maniera seriale e massiva su siti di e-commerce o di vendita di oggetti usati ovvero attraverso email fraudolente, attendendo che qualcuno vi abbocchi e avvalendosi del “comodo” anonimato offerto dalla rete.
Nella sola ultima settimana i Carabinieri del Comando Provinciale di Ancona ne hanno identificati e denunciati ben 7, ritenuti autori di altrettante truffe informatiche. Non elevatissimi gli importi frodati (complessivamente, circa 13.000 Euro) ma, se si pensa alla diffusione del fenomeno in ambito globale, si può facilmente immaginare il volume complessivo che tali affari criminali sviluppano. Nessun territorio è immune: Ancona città, Fabriano, Ostra, Senigallia, Corinaldo i luoghi virtualmente visitati dai truffatori nei casi citati. Le vittime sono spesso individui di età compresa tra i 20 e i 50 anni; persone che paradossalmente hanno una maggiore dimestichezza con gli strumenti informatici eppure sono poco cauti nel loro utilizzo, nonostante si moltiplichino gli appelli alla prudenza e le campagne di sensibilizzazione da parte dell’Arma dei Carabinieri, come avviene anche in Provincia.
Ad Ancona, ad esempio, ieri sera presso il Circolo Belvedere di Posatora si è tenuto un incontro organizzato dal presidente Luigi Gasparoni, dal titolo “Truffe agli anziani, informatiche e digitali”. Il Luogotenente Antonio Saracino, Comandante della Stazione Carabinieri di via della Montagnola ed esperto investigatore, ha fornito ad una platea di oltre 50 persone un inquadramento sul fenomeno dimostrando, attraverso l’interazione con il pubblico ed anche qualche domanda “a trabochetto”, quanto possa essere in realtà facile, e ancor più se in malafede, carpire dalle vittime inconsapevoli i loro dati essenziali, attraverso i quali arrivare facilmente ad estorcere somme di denaro. Diverse persone tra il pubblico hanno confidato di essere state vittime di truffa e chiesto al Luogotenente Saracino di indicargli le precauzioni da prendere ed il comportamento da adottare in analoghe circostanze. Nel corso dell’incontro sono state fatte anche ascoltare reali conversazioni intercettate tra gli autori e le vittime, riconducibili a richieste di somme di denaro da parte di finti Carabinieri. Sono stati inoltre illustrati i modi operandi maggiormente adottati da questi criminali proprio in riferimento, oltre che alle truffe agli anziani, anche a quelle telematiche e digitali commesse attraverso il telefono cellulare e/o corrispondenza email da parte di finti direttori di istituto di credito o uffici postali oppure di finti assicuratori, con tecniche oggi conosciute come pishing, smishing, vishing e spoofing.