Johana Crucianelli, giovane insegnante di italiano a San Lorenzo, vicino a Rosario, in Argentina, ha scelto di attraversare l’Atlantico per incontrare la terra dei suoi bisnonni: Pollenza e Montelupone.
«Da bambina ho sempre voluto sapere da dove veniamo», racconta. «Sono l’unica tra i miei fratelli ad avere questa curiosità per la famiglia, per le storie, per le origini». Una curiosità che l’ha accompagnata per tutta la vita, fino a trasformarsi in un viaggio reale — quello che molti discendenti di emigrati italiani sognano, ma pochi trovano il coraggio di compiere.
In Argentina Johana insegna lingua italiana a ragazzi e adulti. «Non ho imparato l’italiano in famiglia, l’ho studiato alla scuola Dante Alighieri di Rosario. Solo allora mi sono accorta che mia madre, senza rendersene conto, mi aveva sempre parlato mischiando spagnolo e italiano». Una lingua rimasta nel sangue.
La prima volta in Italia Johana è arrivata l’anno scorso, per perfezionare la lingua. Ma il richiamo delle origini l’ha riportata di nuovo, questa volta per seguire le tracce del bisnonno Pietro Crucianelli, nato a Pollenza, e della bisnonna Anita Belluccini, originaria di Montelupone. «Sono andata nei luoghi della famiglia. A Pollenza ho trovato dei Crucianelli, ma non sono stati molto collaborativi. A Montelupone, invece, ho scoperto che lì era stata battezzata Teresa, la sorella di mio nonno Vittorio».
Attraverso documenti e racconti di famiglia, Johana ha ricostruito il viaggio dei suoi antenati: Pietro partì per l’Argentina tra il 1910 e la Prima guerra mondiale, portando con sé la moglie Anna Maria e i figli.
Durante il suo soggiorno in Italia, Johana ha visitato anche il Museo dell’Emigrazione di Recanati, dove ha trovato testimonianze toccanti di chi, come i suoi bisnonni, aveva lasciato tutto in cerca di futuro.