Nel segno di Giacomo Leopardi, Recanati è diventata per un giorno il cuore pulsante della diplomazia culturale italiana. Nella città del poeta, immersa nella cornice che ne ha ispirato i versi immortali, si è svolta ieri la sessione istituzionale degli Stati Generali della Diplomazia Culturale, la conferenza annuale che riunisce i direttori degli 88 Istituti Italiani di Cultura nel mondo.
A presiedere l’incontro è stato il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, giunto a Recanati nel pomeriggio per portare il saluto del governo e sottolineare il ruolo strategico della cultura come strumento di dialogo e crescita economica.
«Ho deciso di scegliere Macerata e Recanati per questo evento – ha affermato Tajani – perché qui è nato, vissuto e si è nutrito di questo territorio uno dei maggiori pensatori italiani, Giacomo Leopardi. In questa città si vive il viaggio dell’uomo nella storia. Ho visitato la straordinaria biblioteca di casa Leopardi: lavorare in questa terra arricchisce e, se potessi, non me ne andrei via da qui. Dobbiamo intensificare la collaborazione con Casa Leopardi – ha aggiunto – e mi auguro che un rappresentante della famiglia possa essere presente il prossimo anno alla Fiera del Libro di Guadalajara, in Messico».
Ad accogliere il ministro, il sindaco Emanuele Pepa, visibilmente emozionato: «Questo evento valorizza non solo il nostro patrimonio storico, artistico e culturale – ha detto – ma anche l’identità viva e dinamica della nostra comunità. Recanati è da sempre una città che dialoga con il mondo: lo fa attraverso la poesia senza tempo di Leopardi e le note immortali di Beniamino Gigli, ma anche grazie a uomini e donne che con visione e determinazione hanno creato realtà apprezzate a livello internazionale».
Nel suo intervento, Tajani ha ricordato come la cultura rappresenti un motore economico concreto, capace di generare oltre 110 miliardi di euro di valore aggiunto. Un ecosistema vasto – composto da imprese, istituzioni del terzo settore e pubbliche amministrazioni – che, considerando l’indotto e gli effetti indiretti, raggiunge i 300 miliardi di euro, pari al 15% dell’economia nazionale, e impiega oltre un milione e mezzo di persone.
Un momento di particolare emozione è stato il breve intervento di Gregorio Leopardi, che ha ricordato come la biblioteca del conte Monaldo resti aperta a tutti, “nello spirito dell’accoglienza e della conoscenza”, contribuendo all’aumento delle presenze di studiosi e turisti.
Il presidente del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, Fabio Corvatta, ha poi illustrato l’intensa attività dell’Ente nel diffondere la poesia e il pensiero di Leopardi nel mondo, con progetti e collaborazioni internazionali che ne mantengono viva l’eredità.
In chiusura, il sindaco Pepa ha donato al ministro una medaglia commemorativa della città e un prezioso volume dell’“Infinito” tradotto in numerose lingue straniere, simbolo di un’Italia che, proprio come il suo poeta più universale, continua a parlare al mondo attraverso la bellezza delle sue parole.




14 commenti
L’infinito ma fino a un certo punto.
Il ministro è stato anche accolto a dovere da manifestanti pro-pal, che gli hanno ricordato la complicità e il silenzio del suo governo davanti al massacro in Palestina. Ma questo il fido Asterio non lo scrive..
gente indegna, ridicoli da 4 spicci.
siete 4 burattini al servizio di una follia politica che porterà per fortuna la destra ad essere sempre più nei governi e nelle decisioni di governo, occupando il posto di una sinistra vergognosa inutile ed ipocrita come quella che voi 4 giustamente e convintamente rappresentate.
ora vado a leggere i pipponi di post che pubblicate con tutta l’arroganza di chi è sempre dalla parte giusta, che è sempre e solo parzialmente una.
andate a fare ridere altrove, ancora ridicoli
Caro anonimo delle 13h10, camomilla e a nanna.
altrimenti? minacciate di appendermi a testa in giù?
ma vergognatevi.
io vivo tranquillamente perché so che tutte le persone che la pensano come me saranno giudicate dalla parte giusta della storia. quelli che la pensano come te, più di una volta sono finiti dalla parte sbagliata e continuano finirci. tanti cari saluti, il ridicolo col paraocchi sei solo e soltanto tu
Allora, riepilogo, in poche righe hai scritto ridicoli, indegni, vergognosi e burattini.
TU SEI UN FASCISTA che, come tutti i FASCISTI, sa solo insultare chi la pensa in maniera diversa dalla tua. ECCO PERCHÉ VOI FASCISTI NON CAMBIERETE MAI, PERCHÉ SIETE IGNORANTI.
che tristezza. Viene un ministro a Recanati ed è pieno di seggiole vuote in prima fila.
che cafonata.
Gli STATI della Cultura a Recanati:
Io sò stato
Lui è stato
Essa è stata,
Noi semo stati,
Voi siete stati,
Loro È stati.
“Grazie Ministro, i recanatesi È STATI contenti di averla qui oggi”.
Si sara’ commosso quando avrà ricordato “a Silvio” invece che a Silvia…
O ministro!
Simpatico il pezzo che descrive gli Italiani che salvano l’equipaggio della nave nemica affondata!
Perché non parla degli Italiani che hanno usato le armi chimiche in Africa o che hanno commesso ogni atrocità in Grecia,Albania ed ex yugoslavia…poi le foibe furono la conseguenza!
Sembra che il Ministro abbia particolarmente apprezzato lo stato delle strade comunali, la cui cura e mantenimento sono sempre stati il fiore all’occhiello della passata amministrazione, naturalmente anche di quella attuale!
Le buche, i dossi, i dissuasori, i paletti, i callari, i sampietrini traballanti, la toppe di catrame e di cemento non hanno minimamente impegnato il fuoristrada Defender con cui ha percorso le viuzze cittadine, un suv del quale si e’ detto “entusiasto”.
Il Defender è il mezzo ideale per circolare a Recanati, se “avrei” i soldi lo comprerei pure io.
Anselmo…se fa certe affermazioni si firmi con nome e cognome
Ecco l’ennesima ‘perla di saggezza’ (fuor di metafora, l’abominevole pensiero) di 19:57 … giustificare la barbarie delle foibe … che schifo (senza offesa, avendoli accomunati al commento, per disgusto, repulsione, raccapriccio e affini) … e pi ci si chiede come mai i sinistri vengono vissuti come la peste da chi è dotato di un minimo di raziocinio