Gentile Sindaco Michelini,
dopo aver riascoltato l’ultimo Consiglio Comunale, ho verificato che – in sede Consigliare e nella sua veste di Sindaco/Presidente del Consiglio Comunale – lei, nel darmi la parola, mi ha chiamata UBALDA.
E non è la prima volta. E’ tutto agli atti.
Sindaco, nel darmi la parola, lei può chiamarmi Consigliere Ubaldi oppure Capogruppo Centrodestra oppure
Dottoressa Ubaldi, oppure addirittura Rosalba. Per me va benissimo qualsiasi di questi appellativi.
Ma non si permetta più di fare teatro, peggio ancora se nella sede istituzionale per eccellenza, declinando al femminile il mio cognome.
Il suo è un atteggiamento dispregiativo, denigratorio ed offensivo della mia persona, aggravato per di più dalla sua posizione di Sindaco, nei confronti di un Consigliere di minoranza, anche donna. Per questo lo considero altamente denigratorio della mia figura di consigliere e di donna.
L’uso dispregiativo della declinazione al femminile del mio cognome rafforza il carattere discriminatorio dell’offesa che aggrava la condotta e che mi riservo di valutare nelle apposite sedi.
Qui non c’entra la critica politica, anche aspra ed esasperata, sempre possibile ed accettata. Questa è pura denigrazione della persona, per di più donna. Senza parlare del rispetto dovuto a chi ha maggiore età ed esperienza.
Sono già passata sopra ad alcuni fotomontaggi per rispetto di chi non c’è più, ho soprasseduto al suo precedente “UBALDA” concedendole il beneficio dell’errore.
Adesso basta davvero. Non ci sarà una prossima volta, se non nelle apposite sedi giuridiche.
Rosalba Ubaldi


