Oggi abbiamo il privilegio di ospitare Vincenza Palmieri, psicologa, pedagogista, fondatrice dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare e autrice di numerosi libri – tra cui Bambini Prigionieri – in cui denuncia le criticità del sistema di tutela minorile in Italia. Da anni è una delle voci più autorevoli e coraggiose nel dibattito sugli allontanamenti dei minori, sulla trasparenza dei servizi sociali, sull’abuso diagnostico e sul ruolo delle famiglie nella crescita dei figli.
La sua attività scientifica, accademica e divulgativa è interamente dedicata alla difesa dei diritti dei bambini e alla costruzione di un modello di tutela realmente fondato sull’ascolto del minore e sul rispetto degli affetti familiari.
In questa intervista affrontiamo temi di enorme attualità e sensibilità sociale.
A partire dagli ultimi casi di allontanamento forzato – come quello della famiglia di Arezzo o quello di Palmoli – la dottoressa Palmieri ci aiuta a leggere ciò che sta accadendo:
l’uso di interventi violenti, l’ingresso delle forze dell’ordine nelle case, la crescente discrezionalità nelle decisioni dei servizi sociali, fino alla percezione – sempre più diffusa tra i cittadini – che i figli rischino di diventare uno strumento per orientare o correggere le scelte di vita delle famiglie.
Nel corso dell’intervista affrontiamo anche i rischi della cosiddetta “filiera psichiatrica” avviata negli anni 2000: diagnosi rapide, perizie frettolose, uso di psicofarmaci, un eccessivo potere discrezionale affidato a figure non sempre adeguatamente preparate. Un meccanismo che, secondo Palmieri, a volte porta a trattare la sofferenza familiare con soluzioni drastiche, quando sarebbe invece necessario un sostegno reale.
La dottoressa Palmieri non ha dubbi:
serve un cambio culturale, istituzionale e umano, ma l’obiettivo di arrivare a zero allontanamenti ingiustificati non solo è possibile, è necessario.

