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1 commento
Ancora con questa storia del centro storico vuoto e degradato? I modi per contrastare questa tendenza ci sono, sgravi di IMU, supporto ai pochi cantieri edili che fanno restauri. Inutile chiagnere e fottere come collaudato sistema italiano. L’IMU si paga anche sugli immobili inagibili da sisma e i cantieri sono tenuti a pagare un vero e prorio pizzo al Comune in termini di tassa di occupazione suolo pubblico, spostamenti e mobilizzazione di carichi, consegna di materiali resa disagevole dalla dimensione dei vicoli e dagli appostamenti delle dipendenti della SIS che non ti consentono di sostare nemmeno il tempo per il carico e lo scarico dei materiali, il divieto di sostare (pagando quanto i domiciliati non residenti e solo nelle ore di lavoro quando gli stalli sono liberi) per i tecnici e i responsabili della sicurezza e ciliegina sulla torta gli ingressi dei propri fabbricati bloccati da stalli piazzati illegittimamente dal Comune che poi pretende altro pizzo sotto il nome di occupazione suolo pubblico. Per intendersi ho un fabbricato ci pago tutte le imposte e tasse dovute ma per poterci entrare devo pagare per lo stallo che il Comune ci ha piazzato davanti. Risparmiateci almeno certi discorsi ipocriti. Questo discorso vale per le vecchie amministrazioni. Vediamo se la nuova vorrà e/o saprà cambiare qualche cosa. Per quanto mi riguarda non rimettrei le mani sul mio fabbricato di Montevolpino neanche se mi coprissero d’oro.