Nella notte tra il 2 e il 3 agosto, i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Macerata, con il supporto del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Macerata e delle Stazioni di Montecassiano, Pollenza e Appignano, hanno arrestato in flagranza di reato nove persone, sorprese mentre trasportavano cavi in rame appena trafugati da un impianto fotovoltaico situato nel comune di Pollenza.
L’operazione è frutto di un’intensa attività investigativa avviata negli ultimi mesi, a seguito del crescente numero di furti e tentativi di furto registrati presso impianti fotovoltaici della provincia. Questi episodi, pressoché assenti nello stesso periodo del 2024, hanno causato ingenti danni economici non solo per il valore della refurtiva (cavi in rame, inverter, componentistica varia), ma anche per l’interruzione dell’attività produttiva e i costi di ripristino degli impianti.
Attraverso un attento monitoraggio del fenomeno e l’analisi del modus operandi utilizzato dai malviventi, i militari hanno individuato un’autovettura sospetta, proveniente dalla provincia di Foggia, già segnalata in occasione di precedenti episodi. Nella serata del 2 agosto, il veicolo è stato localizzato nella frazione di Villa Potenza, nel comune di Macerata. Ciò ha fatto scattare immediatamente un piano di controllo straordinario del territorio, con particolare attenzione ai comuni già colpiti da episodi analoghi.
Alle prime luci dell’alba, la vettura è stata intercettata mentre precedeva due furgoni. I mezzi sono stati bloccati e sottoposti a controllo: all’interno dei furgoni sono state rinvenute diverse tonnellate di cavi elettrici in rame, oltre ad attrezzi da scasso e da taglio. A bordo dei tre veicoli sono stati identificati nove uomini, tutti stranieri, di età compresa tra i 20 e i 40 anni, residenti in provincia di Foggia.
Gli accertamenti hanno confermato che la banda aveva appena effettuato un furto ai danni di un impianto fotovoltaico di proprietà di una nota azienda del settore energetico, situato a Pollenza. I furgoni utilizzati per il trasporto della refurtiva erano stati rubati nella stessa notte: uno ad Appignano, sottratto a un mobilificio locale, l’altro a Macerata, di proprietà di un privato cittadino.
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, i malviventi hanno forzato i pozzetti di ispezione dell’impianto e tranciato i cavi che collegano la string box agli inverter. In totale sono stati asportati circa 4,6 km di cavi in rame del diametro di 70 mm, per un peso complessivo di circa 5 tonnellate, dal valore stimato in 90.000 euro. Il danno totale per l’azienda, comprensivo di costi di ripristino e messa in sicurezza, supera i 150.000 euro.
I cavi e i furgoni rubati sono stati restituiti ai legittimi proprietari, mentre l’autovettura utilizzata dalla banda è stata posta sotto sequestro e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Gli arrestati — otto cittadini marocchini e uno originario del Burkina Faso — sono stati trasferiti presso le Case Circondariali di Ancona, Ascoli Piceno e Pesaro, in attesa delle disposizioni dell’Autorità Giudiziaria.
Le informazioni sono state fornite nel rispetto dei diritti delle persone indagate, da ritenersi presunte innocenti in considerazione delle rispettive fasi del procedimento – indagini preliminari – fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, ed al fine di assicurare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.