I Carabinieri della Stazione di Castelraimondo, in collaborazione con i colleghi di Jesi (AN), a seguito di attività investigativa, hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria due cittadini italiani di 37 e 18 anni, residenti nelle province di Napoli e Caserta, per il reato di tentata truffa aggravata ai danni di una signora.
Le indagini sono state avviate, tempestivamente, nella giornata di ieri, allorquando, una 86enne residente a Jesi, ha sporto querela presso quella Stazione Carabinieri. La vittima ha dichiarato di aver ricevuto una telefonata da parte di un uomo, che si è qualificato come “Maresciallo dei Carabinieri” che le ha spiegato che si sarebbe recato, in borghese, presso la sua abitazione, al fine di riscuotere la somma di euro 3.000,00, suddivisa tra monili in oro e contanti, in quanto era stato causato un grave incidente da parte della figlia e che tale somma sarebbe servita per la sua liberazione poiché al momento era detenuta. La donna, tuttavia, a dispetto dell’età, ha compreso immediatamente la situazione. Difatti, l’anziana, nel momento in cui il “finto maresciallo”, con il suo complice, si sono presentati alla sua porta, ha immediatamente allertato il 112, mettendo in fuga i due malfattori che a bordo di un’autovettura si sono dileguati in tutta fretta. L’attività investigativa, tempestivamente avviata, attraverso l’analisi dei sistemi di video sorveglianza pubblica e privata e le informazioni assunte da alcuni testimoni, hanno permesso ai Carabinieri della Stazione di Castelraimondo di individuare e bloccare l’autovettura a bordo della quale viaggiavano i due truffatori. Prima di fermare l’auto, i militari hanno notato che il passeggero ha lanciato dal finestrino un telefono cellulare sul quale, una volta recuperato, è stato accertato la presenza dell’indirizzo esatto della malcapitata di Jesi. A questo punto il cerchio delle indagini si è stretto intorno ai due truffatori che, oltre a essere stati denunciati a piede libero all’Autorità Giudiziaria per tentata truffa aggravata, sono stati anche destinatari di “Foglio di via obbligatorio”, richiesto nell’immediatezza dai Carabinieri ed emesso dalla Questura di Macerata.
Le informazioni sono state fornite nel rispetto dei diritti delle persone indagate, da ritenersi presunte innocenti in considerazione delle rispettive fasi del procedimento – indagini preliminari – fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, ed al fine di assicurare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.