Perché paghiamo bollette così care?
Secondo Franco Battaglia, docente di fisica e chimica, il problema principale risiede nella politica energetica portata avanti negli ultimi decenni. “I verdi e gli ambientalisti sono gli unici responsabili,” afferma Battaglia, “per aver demonizzato il nucleare e il carbone, orientando la politica energetica verso fonti rinnovabili come il fotovoltaico e l’eolico, che non servono a nulla e ci hanno reso dipendenti dal gas, che costa caro.”
Come soddisfare il fabbisogno energetico nazionale?
La domanda di energia elettrica in Italia raggiunge circa 60 GW durante le ore di massimo consumo, specialmente intorno alle 19:00. Battaglia propone un piano radicale per riorganizzare la produzione energetica, escludendo fonti poco efficienti come il fotovoltaico e l’eolico e puntando su soluzioni più affidabili e stabili:
- Idroelettrico: “Installare il massimo di impianti idroelettrici compatibili con il territorio,” suggerisce Battaglia. Questi impianti potrebbero soddisfare fino al 20% del fabbisogno energetico.
- Nucleare: “Occorre installare 20 GW di impianti nucleari, capaci di coprire il 30-40% della domanda. Oggi compriamo energia nucleare da altri paesi per circa 15 GW: è assurdo.”
- Carbone: “Ripristinare e installare 20 GW di impianti a carbone per coprire un ulteriore 30-40% del fabbisogno.”
- Gas naturale: “Riservare gli impianti a gas naturale per coprire solo le ore di picco, limitando il loro utilizzo a meno del 10% del totale.”
Un attacco diretto alle rinnovabili
Battaglia critica aspramente fotovoltaico ed eolico, sostenendo che queste tecnologie non siano in grado di garantire la continuità necessaria alla rete elettrica nazionale. “Questi impianti producono solo quando c’è sole o vento e non possono soddisfare la domanda di energia nelle ore serali o nei momenti di picco.”
Un piano per il futuro
Secondo Battaglia, è essenziale adottare un approccio pragmatico, lasciando da parte l’ideologia: “Serve una programmazione nazionale che metta al centro la sicurezza energetica e la riduzione dei costi, puntando su tecnologie consolidate come il nucleare, il carbone e l’idroelettrico.”
1 commento
Carissimo Prof Battaglia.
Si può essere più o meno favorevoli al nucleare, ma coprire con il carbone il 30-40% è assurdo.
Gli è capitato di andare nel Lazio tra Civitavecchia e Montalto di Castro dove sono presenti ben due centrali a termoelettriche a gas da circa 5 GW (5.000 MW).
In quelle zone il cielo (in base alle correnti d’aria) è una coltre giallastra, provi a pensare come sarebbe il cielo se alimentate a carbone.
Per cui il carbone lo escluderei.