Riportiamo di seguito il discorso pronunciato dal Sindaco Emanuele Pepa in occasione del 25 aprile

Rivolgo un saluto affettuoso a tutti i presenti e vi ringrazio di cuore per essere qui oggi, in questa piazza che appartiene a tutta la nostra comunità, per celebrare insieme l’ottantesimo anniversario della Liberazione. Per me, è il primo 25 Aprile da Sindaco di Recanati, e viverlo insieme a voi lo rende ancora più significativo e intenso.

Oggi lo celebriamo con un dolore nel cuore: la recente scomparsa di Papa Francesco. Un uomo che ha saputo parlare al mondo con semplicità, umiltà e determinazione. Un uomo di pace, la cui voce troppo spesso è rimasta inascoltata in un mondo che continua ad essere dilaniato da guerre insensate. Ci auguriamo che dall’alto, con la sua forza spirituale, possa ancora ispirare gli uomini e le donne del nostro tempo a porre fine ai conflitti e a scegliere, finalmente, la via della pace.

Il 25 aprile 1945 rappresenta uno spartiacque decisivo nella storia del nostro Paese: la fine della guerra, dell’occupazione nazista, della dittatura fascista, delle persecuzioni razziali, delle privazioni e dei lutti che hanno segnato un’intera generazione. Oggi, a ottant’anni di distanza, siamo qui per ricordare che ciò che consideriamo scontato – la libertà, la democrazia, i diritti – è stato conquistato con coraggio, sacrificio e determinazione.

Viviamo un’epoca in cui si parla molto di pace, ma allo stesso tempo si torna a parlare di riarmo. È una contraddizione che ci deve far riflettere. Il 25 aprile non è solo una giornata di memoria: è una chiamata alla responsabilità. Ricordiamo l’inizio della nostra democrazia, la rinascita di un’Italia libera e unita. Una democrazia che, pur nelle sue imperfezioni, ha resistito nel tempo, ha garantito diritti e opportunità, ha reso il nostro Paese protagonista nei grandi processi di integrazione europea e internazionale.

Questa è la festa della libertà e della Costituzione, nata proprio dalla Resistenza. Una Costituzione che dobbiamo continuare a difendere, a vivere e a trasmettere. È il nostro faro, la nostra casa comune.
È nella Costituzione che troviamo scolpiti i valori della dignità, dell’uguaglianza, della giustizia sociale, del rispetto per l’ambiente, del ripudio della guerra.

Oggi rendiamo omaggio a tutti i caduti per la libertà. Ricordiamo le donne e gli uomini della Resistenza, i soldati venuti da lontano a combattere per un Paese non loro, gli ebrei italiani deportati nei campi di sterminio, i tanti cittadini che, con gesti silenziosi ma eroici, hanno salvato vite umane mettendo a rischio la propria. A tutti loro va il nostro inchino più sincero, la nostra riconoscenza più profonda.

Il 25 aprile è anche un’occasione per riflettere sul nostro presente. Siamo testimoni di un tempo difficile, segnato da guerre alle porte dell’Europa, da tensioni internazionali e da sfide globali che mettono in discussione il nostro modo di vivere e i nostri valori. È proprio in questi momenti che dobbiamo tornare alle radici della nostra identità democratica, alla memoria condivisa, alla consapevolezza che la libertà non è mai garantita per sempre. Va difesa, nutrita, trasmessa.

Non possiamo più permetterci l’indifferenza. La storia si ripete, spesso perché non la si conosce abbastanza. Studiare il passato non è un esercizio di nostalgia, ma un atto di responsabilità verso il futuro.

E allora, oggi più che mai, dobbiamo stringerci intorno a quei principi che hanno ispirato la Resistenza e su cui si fonda la nostra Repubblica: la libertà, l’uguaglianza, la solidarietà, la pace. Principi che devono guidare ogni nostra scelta, personale e collettiva.

Con questo spirito vi dico: Buon 25 aprile a tutte e a tutti. Che ci sia sempre in noi il desiderio di essere liberi, il coraggio di difendere la democrazia, la fedeltà ai nostri principi più alti.

 

registrazione effettuata da Giorgio Calvaresi

 

Share.

Radio Erre - La Radio che parla e fa parlare | Società Cooperativa Chiostro S. Agostino, 2 62019 Recanati | MC C.F-P.IVA 00351460431 | Tel: 0717574429 | E-mail: radioerre@radioerre.net | PEC: radioerre@pec.it

4 commenti

  1. -Giovanni -Bonfili on

    nei fatti la giustizia sociale,intesa correttamente,e sapientemente indicata nella Costituzione,attende ancora di vedere pienamente la luce ad ogni latitudine e la pace ne è la conseguenza logica.

  2. Massimiliano Grufi on

    Il primo intervento per il sindaco Emanuele Pepa in occasione del 25 aprile. Un discorso equilibrato che ha saputo toccare le corde giuste nella giornata della liberazione: resistenza; pace; libertà; costituzione; solidarietà; giustizia sociale…peccato il finale poco degno per una celebrazione. Non sono al corrente dell’esistenza o meno di una direttiva del Governo su quali brani suonare. Se vi fosse la ritengo sbagliata, ma nessuna responsabilità può essere attribuita all’amministrazione o alla banda. Cosa diversa se non vi fosse alcuna disposizione in tal senso, allora chi ha deciso di non suonare ‘Bella ciao’ ne avrebbe la responsabilità. E comunque anche l’amministrazione che in assenza di direttive centrali dovrebbe pianificare una manifestazione cittadina

  3. Daje Pepa , dai questo smacco morale l’ anno prossimo ed invita Fedez e i Village People a cantare ciao bella,così 364 giorni stanne zitti e contenti.

Leave A Reply

Exit mobile version