Nell’anno 2024, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona (TPC) hanno proseguito nelle attività tese al recupero dei Beni Culturali illecitamente sottratti. L’azione operativa, grazie alla preziosa collaborazione dell’Arma Territoriale (con le Stazioni capillarmente presenti sul territorio), nonché degli altri reparti dell’Arma, si è estrinsecata attraverso attività sia preventive che repressive. Fondamentale strumento di supporto e di analisi per le attività svolte si è dimostrata, ancora una volta, la Banca Dati dei Beni Culturali Illecitamente Sottratti, la più grande banca dati di opere d’arte da ricercare al mondo, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
Attività preventiva e di controllo
- Controllo aree archeologiche: 76;
- Controlli aree paesaggistiche: 135;
- Controllo esercizi antiquariali: 141;
- Controllo mercati e fieri antiquariali: 46.
Dall’analisi dei dati, si è registrato una stabilizzazione dei furti di beni culturali – 13 furti nell’anno 2023, 13 nell’anno 2024 –, con oculata motivazione, frutto di una ragionata attività di prevenzione messa in atto dal Nucleo. Tale risultato è certamente anche frutto della quotidiana collaborazione instaurata dai Carabinieri con le varie personalità deputate alla salvaguardia e custodia dei beni culturali; tra cui annoverare sicuramente: i funzionari delle soprintendenze (la cui collaborazione già attiva si mantenuta saldata, formando, secondo le rispettive attribuzioni e competenze, un unico fronte di protezione in favore del patrimonio culturale); i responsabili delle strutture museali, archivi e biblioteche (in favore dei quali, a seguito delle verifiche da parte dei Carabinieri, sono stati innalzati i livelli di sicurezza); i responsabili degli Uffici Beni Culturali delle Diocesi (con i quali si sono sempre mantenuti frequenti contatti e specifici incontri a cui hanno preso parte i parroci e il personale incaricato della gestione dei beni culturali ecclesiastici); i Sindaci delle città e dei piccoli borghi marchigiani (coi i quali si è istaurato un frequente e positivo dialogo). In ultimo, e non per importanza, si sottolinea il ruolo fondamentale di molti cittadini, che hanno costituito, per i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, una preziosissima fonte informativa, utile soprattutto in fase preventiva.
Attività repressiva
Le attività di contrasto poste in essere dal Nucleo TPC di Ancona hanno consentito il recupero di 17.705 beni antiquariali, archivistici, librari, paleontologici e archeologici, per un valore stimato vicino al milione di Euro.
Le persone denunciate in stato di libertà all’A.G. sono state 193 (di cui 33 per reati in danno del paesaggio).
I beni recuperati:
- beni antiquariali, archivistici e librari: 638
- reperti archeologici: 231 (di cui: 11.448 interi, 1.883 frammenti e 900 di numismatica archeologica);
- reperti paleontologici: 836.
Tra le attività repressive condotte si ricordano:
Pesaro – Restituzione all’Ente Olivieri di Pesaro di una moneta in argento di epoca romana (I-II sec. d.C.), conosciuta come “contorniato di Traiano”. Il prezioso bene numismatico era stato trafugato tra il 27 e il 28 febbraio 1978 dal museo dell’omonimo Ente. L’attività dei Carabinieri TPC, che ha consentito il recupero del prezioso bene archeologico, ha tratto origine da un’informazione fornita nel 2016 dall’allora Direttore dell’Ente Olivieri – Biblioteca e Musei Oliveriani, da cui emergeva che il Dirigente della “Numismatist Classical Group” di Lancaster (USA) aveva ricevuto, per la vendita in asta, una moneta “contorniato di Traiano” che, dalle prime ricerche, risultava appartenere proprio alla collezione censita del museo pesarese. Gli accertamenti effettuati dal Nucleo TPC di Ancona, anche mediante l’ausilio di studiosi esperti nella materia, permettevano di appurare che la moneta pubblicata per l’asta fosse effettivamente quella registrata nell’inventario del Museo Oliveriano. Asportata nel febbraio del 1978, l’immagine della moneta era stata inserita come bene da ricercare nella “Banca dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti”, il più grande archivio informatizzato a livello investigativo gestito in via esclusiva dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pesaro, ricevuta la comunicazione sulla localizzazione del bene provento di furto e sui riscontri investigativi, emetteva nel 2017 una richiesta di assistenza giudiziaria internazionale in materia penale, inviata tramite i canali ministeriali alla competente Autorità giudiziaria di Philadelphia (USA), con richiesta di sequestro della moneta. Nel 2018 la magistratura statunitense eseguiva il provvedimento richiesto dalla Procura italiana e, in considerazione della buona fede del possessore che non opponeva alcuna pretesa alla restituzione della moneta, nel dicembre 2024 il “contorniato di Traiano” rientrava nel territorio marchigiano e poi restituito alla città di Pesaro.
Il ritorno di un bene di notevole importanza culturale rappresenta per il museo del capoluogo pesarese un evento celebrativo di rilievo, potendo così da oggi condividere con la comunità l’esposizione al pubblico di un manufatto pregiato.
Ancona – Restituzione al Sindaco del Comune di Sirolo (AN) del dipinto olio su tela (cm 193 x 96), raffigurante “Compianto del Cristo morto” trafugato il 2 marzo 1999 dall’interno della chiesa del cimitero di Sirolo (AN).
L’indagine, coordinata dalla Procura dalla Procura della Repubblica di Ancona, trae origine dalla segnalazione di un cittadino il quale, prima di entrare in possesso del dipinto oggi recuperato, insospettito, si è rivolto ai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Ancona, affinché ne accertassero la provenienza. Le attività di verifica consentivano di identificare il dipinto quale quello oggetto di furto denunciato il 3 marzo 1999 dall’allora custode della chiesa (di proprietà comunale) del cimitero di Sirolo (AN). Il bene veniva, pertanto, sequestrato e restituito al Comune su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Ancora una volta di fondamentale importanza si è rivelata la consultazione della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, la più grande del mondo, con oltre 8 milioni di files relativi a beni da ricercare, gestita in via esclusiva dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.