Il Comune lancia un progetto di videosorveglianza condivisa: i privati potranno contribuire all’acquisto e all’installazione degli impianti. Il sindaco Pepa: «Collaborazione pratica ed efficace, giusto coinvolgere i cittadini»
Recanati punta su una sicurezza “a quattro mani”, dove pubblico e privato lavorano fianco a fianco per costruire una città più sicura. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Emanuele Pepa ha annunciato un nuovo piano per l’estensione della rete di videosorveglianza urbana, che coinvolgerà direttamente cittadini, condomini, associazioni e attività economiche.
Un’iniziativa che nasce da un’esigenza concreta, emersa con forza durante gli incontri promossi in questi mesi con i comitati di quartiere, le famiglie e le categorie economiche: più occhi elettronici sul territorio per prevenire e scoraggiare atti vandalici, furti e situazioni di degrado.
Ma c’è un ostacolo che non si può ignorare: i costi. Installare telecamere moderne, garantirne la connessione e alimentazione, e assicurare la manutenzione continua rappresenta un investimento importante, che difficilmente può essere sostenuto solo con i fondi comunali. Da qui l’idea: perché non unire le forze?
«Proponiamo una forma di collaborazione che sarà pratica ed efficace non solo per il Comune, ma per tutta la collettività», ha spiegato il sindaco Pepa. «Vogliamo coinvolgere in prima persona i cittadini. Chi vorrà potrà contribuire all’acquisto e all’installazione di telecamere nella zona di proprio interesse, mettendole a disposizione del sistema comunale. Un contributo che sarà segno di partecipazione attiva e strumento di sicurezza condivisa».
Il meccanismo sarà semplice: chi aderisce al progetto – siano essi privati, condomini o associazioni – potrà cofinanziare l’impianto in aree pubbliche da individuare di concerto con il Comune. Le immagini saranno gestite esclusivamente dall’ente pubblico, ma i soggetti coinvolti beneficeranno dell’effetto dissuasivo e protettivo della videosorveglianza, che aumenterà il presidio del territorio proprio dove richiesto.
Il Comune, da parte sua, si impegna a pubblicare a breve un avviso pubblico per raccogliere manifestazioni di interesse. Il rapporto sarà regolato da apposite convenzioni, con la garanzia che ogni intervento rispetti criteri di utilità pubblica e sostenibilità economica.
Obiettivo: costruire una rete di sorveglianza più capillare, senza dover attendere i tempi lunghi delle sole risorse di bilancio. Una sfida ambiziosa, che parte da un presupposto chiaro: la sicurezza è un bene comune, e come tale può – e deve – essere costruita insieme.
2 commenti
AHAHAHAHAHAHAH!!
AHAHAHAHAHAHAH!!!
O Pepaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Non bastano le tasse che paghiamooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!
Te le sogni la notte?
Intanto su amazon una videocamera whi fi costa 20 30 euro con app su telefonino e registrazione!!
Non vedo dove sta questo costo!!!
Non facciamo ridere su!
Qua sconfiniamo sul ridicolo che più ridicolo non si può!
Ottima iniziativa!!! Ora vediamo se tutti i rompicoglioni che dicono :”mancano le telecamere” avranno voglia di sborsare quei miseri 50 euro a testa invece di lamentarsi.