Dopo le polemiche seguite all’annuncio del progetto di “videosorveglianza condivisa”, il sindaco di Recanati Emanuele Pepa interviene per chiarire i termini dell’iniziativa. In un’intervista radiofonica, il primo cittadino spiega che non è mai stato chiesto ai cittadini di finanziare il sistema, ma che l’idea è nata da alcuni privati che si sono offerti volontariamente di contribuire all’installazione di nuove telecamere. «La sicurezza è un bene comune – afferma – e dove ci sono cittadini pronti a collaborare, il Comune è disponibile a fare la sua parte».
Il Comune ha stanziato 70 mila euro per potenziare la videosorveglianza: 20 mila già in bilancio e altri 50 mila previsti da agosto. Le risorse serviranno ad aggiornare la control room, oggi limitata a 40 telecamere su 92 esistenti, e ad aggiungerne 12 nuove, oltre alla manutenzione di quelle guaste.
«L’obiettivo – spiega il sindaco Pepa – è completare la copertura del territorio con un sistema efficiente. Adeguamento e nuove installazioni costeranno oltre 40 mila euro, e useremo il resto per sistemare le telecamere non funzionanti».
L’idea della “videosorveglianza condivisa” nasce dalla proposta di alcuni cittadini pronti a contribuire economicamente, purché la gestione resti pubblica. Il Comune raccoglierà le adesioni tramite un avviso e regolerà le collaborazioni con apposite convenzioni. «Parliamo di telecamere professionali – precisa Pepa –. Anche un piccolo gruppo di residenti può fare la differenza, se si unisce per installarne una, nel rispetto delle regole».
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e io pago bel cambio di prospettiva