Le dichiarazioni dell’assessore ai lavori pubblici e vicesindaco Bartomeoli sull’ampliamento dell’asilo nido a 100 posti suscitano non poche perplessità, ma soprattutto pongono un interrogativo fondamentale: che idea di futuro ha questa amministrazione per Recanati? Sostenere che non serva un asilo da 100 posti perché mancherebbero oggi le bambine e i bambini è un ragionamento miope, da burocrate più che da amministratore con responsabilità politica. È proprio in un Paese che soffre di una crisi demografica senza precedenti che le istituzioni devono agire con coraggio, creando le condizioni perché le giovani coppie possano scegliere di avere figli. Non il contrario. Un nido più grande, più moderno, più efficiente – come quello previsto con i fondi PNRR – è una risorsa preziosa, non un problema. È la base per costruire una comunità che guarda avanti, che sostiene le famiglie, che aiuta le donne a non dover scegliere tra lavoro e maternità. È questo che dovrebbe fare la politica: dare risposte strutturali, non limitarsi a fare i conti della serva. Il governo Draghi aveva anche stanziato l’aumento progressivo dei fondi per la gestione per raggiungere l’obiettivo europeo del 33% di copertura. Fondi che l’attuale governo vuole tagliare. Dire che mancano le proiezioni, i piani, gli educatori è un altro modo per dire che si è scelto di non farsi carico della gestione, non che l’investimento sia sbagliato. A questo punto chiediamo: l’assessora alla formazione e all’istruzione, dottoressa Pergolesi, donna e mamma, condivide questo approccio? È d’accordo che aumentare i posti al nido sia un errore? Che non ci sia bisogno di ampliare i servizi educativi? Che tanto ci sono i privati? E il sindaco Pepa, cosa ne pensa? Perché nel suo programma elettorale si legge testualmente: “Potenziamento dei posti disponibili negli asili nido”. L’ampliamento da 39 a 100 posti è o non è coerente con questa visione? Oppure si è deciso di cambiare idea dopo l’elezione? Non si può dire che costruire un nido più grande sia uno spreco. Lo spreco vero sarebbe non saperlo valorizzare. Il vero cambio di passo oggi non è ridimensionare i servizi, ma investire nella natalità, rendere gratuiti gli asili nido, prolungare gli orari, creare spazi di qualità per l’infanzia. Esattamente ciò che fanno con convinzione molti comuni italiani più lungimiranti. La differenza tra un dirigente e un politico sta tutta qui: il dirigente amministra l’esistente, il politico immagina e costruisce il futuro. E Recanati merita una politica che abbia questa visione.
di Andrea Marinelli
8 commenti
siamo alle solite… persa un’altra valida occasione per tacere
Marinelli chi? Quello che per far dispetto a Fiordomo ha fatto vincere Pepa alle comunali?
Quello che scrivi è completamente sbagliato, semmai è stato Fiordomo a candidarsi per fare dispetto
Sig. Marinelli ci spieghi come fa una coppia a mettere al mondo figli ,educarli,crescerli e formarli alla vita ,se entrambi i genitori percepiscono 5 euro l’ ora grazie ai contratti sottoscritti dai governi PD insieme ai sindacati.Grazie
Mi sembra che si stia lavorando già da un po’ sulla struttura. Vogliamo lasciare i lavori a metà? Si potrà sempre modulare i posti rispetto alle richieste effettive. La gente spesso neanche ci prova al comunale perché sa di non rientrare. Se ci fossero, con certezza, più posti, molte più famiglie ne potrebbero usufruire. 100 posti saranno anche troppi, ma 39 sono pochi. Non sarà la solita scusa della nuova giunta per non tirare fuori un euro, e lasciare tutto in mano ai privati?
Scusi Filibon, ma cosa c’entrano i contratti di lavoro con i governi di qualunque colore?
i soldi del Pnnr spesi per cose che non servono saranno la rovina dell’Italia
nascono sempre meno figli e le famiglie se possono fino a 3 anni preferiscono guardarli loro