È Alfredo Marco Caccamo, studente del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Reggio Calabria, il vincitore dell’edizione 2025 del Premio Giacomo Leopardi. Il suo elaborato, capace di intrecciare con profondità poesia e filosofia, ha conquistato la giuria per la chiarezza, la maturità argomentativa e l’interpretazione originale del pensiero leopardiano.
La cerimonia di premiazione si è svolta ieri nella gremita sala Foschi del Centro Nazionale di Studi Leopardiani a Recanati, diretto dal presidente Fabio Corvatta, che ha espresso grande soddisfazione per i risultati raggiunti da questa iniziativa giunta all’ottava edizione: «Quando è partito il premio, quasi dieci anni fa, non immaginavamo una tale partecipazione e qualità. È un successo condiviso con il comitato scientifico, la famiglia Leopardi – rappresentata dalla contessa Olimpia – e il Comune di Recanati».
Dietro a Caccamo, sul podio sono saliti Claudia Stefanelli del liceo Capece di Maglie (LE), seconda classificata, e Alessandro Bedoni del liceo Messedaglia di Verona, terzo.
In tutto sono stati 105 gli istituti italiani partecipanti, per un totale di 260 studenti coinvolti. I 17 finalisti hanno raggiunto Recanati dopo aver superato la selezione regionale, culminata nella finale nazionale.
La giornata è stata aperta da Tiziana Bonifazi, che ha ricordato il ruolo fondamentale di Franco Foschi nella diffusione internazionale della poetica leopardiana. A seguire, il saluto istituzionale dell’assessore alla cultura Ettore Pelati: «Questo premio è il frutto di un impegno concreto. L’approccio vivo alla cultura leopardiana promosso dal CNSL dimostra come Leopardi parli ancora ai giovani. Personalmente, essere qui con la stessa carica che fu di Franco Foschi mi dà i brividi».
Accanto alle riflessioni letterarie, non sono mancati momenti musicali con Monica Micheli all’arpa e Ximena Alexandra Jaime al violino, che hanno impreziosito la cerimonia.
La premiazione è stata curata dalla contessa Olimpia Leopardi, che ha rivolto parole sentite ai partecipanti: «Voi siete qui con il cuore. In voi ho visto energia, passione e amore verso Giacomo. Vi ringrazio anche a nome della nostra famiglia».
Le motivazioni della giuria
Presieduta dal prof. Pantaleo Palmieri e composta da Novella Bellucci, Ilaria Cesaroni, Gioele Marozzi e Fabiana Cacciapuoti (che ha parlato a nome della commissione), la giuria ha sottolineato il valore di tutti gli elaborati: «Tre vincitori, ma riflessioni stimolanti da parte di tutti. L’entusiasmo e l’originalità interpretativa degli studenti sono stati una grande soddisfazione».
- Alessandro Bedoni è stato premiato per “la coerenza strutturale e l’eleganza della prosa, capace di coniugare argomentazioni ben costruite con lo sguardo filosofico del pensiero leopardiano”.
- Claudia Stefanelli ha convinto per “l’eleganza non comune della scrittura, l’originalità e la conoscenza delle Operette morali, con argomentazioni ben concatenate e un marcato senso narrativo”.
- Alfredo Marco Caccamo, primo classificato, ha presentato un testo che affronta “la poesia come canto che vince il disincanto, la responsabilità dell’uomo di fronte al non senso, la riflessione sulla guerra come guerra civile e la contestazione della perfettibilità. Un elaborato eccellente per profondità, chiarezza e visione critica”.
Tra i temi ricorrenti negli scritti dei giovani, emerge quello della “ginestra di pace nell’aridità del mondo”, segno della straordinaria attualità del pensiero leopardiano e del sentire comune che unisce studenti di ogni parte d’Italia.
Oltre ai tre premiati, hanno partecipato alla finale nazionale: Sveva Massa (Vasto), Agnese Bruno (Potenza), Valentina Salatiello (Napoli), Cecilia Adimari (Imola), Caterina Verga Falzacappa (Roma), Camilla Riva (Imperia), Beniamino Ravera (Milano), Lorenzo Biancucci (San Benedetto), Emanuele Rocco (Isernia), Rebecca Latorre (Torino), Laura Ibba (Cagliari), Giulia Occhipinti (Catania), Otto Giannetti Smareglia (Livorno), Nicole Voli (Foligno).
Una giornata di festa e cultura, che ha ribadito con forza quanto il pensiero di Giacomo Leopardi sia ancora oggi una guida per riflettere, comprendere e sperare.