Nelle montagne dei Sibillini, a 1.325 metri d’altitudine, sorge Casa “don Antonio”, un rifugio semplice ma carico di memoria e significato acquistato a suo tempo da don Antonio Castellani per adibirlo a campo-scuola estivi. Oggi, questa casa rischia di non poter più accogliere i ragazzi per la mancanza di corrente elettrica e per la necessità di nuovi lavori di manutenzione.

Negli anni sono stati effettuati interventi importanti, con una spesa di circa 15.000 euro solo per i materiali. Per garantire un utilizzo continuativo e sicuro della struttura – in particolare per l’uso della cucina, l’illuminazione serale e le luci d’emergenza – sono indispensabili ulteriori importanti lavori e i fondi disponibili non bastano a coprire l’intera spesa. Eppure, questa casa è molto più di un edificio, è l’eredità viva di una vocazione, di un sogno educativo nato tanti anni fa da don Antonio Castellani, sacerdote dal cuore grande. dal 1978 parroco della parrocchia di Montemorello di Recanati.

casa don Antonio

Il sacerdote organizzava ogni estate i campi scuola estivi all’aperto. Questo lo ha fatto sino a che,  raggiunta,una certa età, non si è sentito più in grado di gestire i campeggi in tenda. Così, grazie a un’eredità della madre Camilla, ha deciso di acquistare una casa non ancora finita a Fontetrocca, nel Comune di Acquacanina (oggi Fiastra), in mezzo alla natura. La casa è stata sistemata in modo semplice ma funzionale: tre piani di circa 120 mq ciascuno, con 25 posti letto, circondati da un terreno di 4.000 metri quadrati. Nonostante le difficoltà iniziali – come l’assenza di corrente – quella casa rappresentava per i ragazzi un vero passo avanti, una conquista: dal campeggio sotto le stelle a un tetto fisso, senza perdere lo spirito comunitario che don Antonio sapeva sempre trasmettere.

Durante la sua malattia, don Antonio consegnò le chiavi a don Pietro, parroco del Duomo, e donò ufficialmente la casa al Vescovo diocesano, affinché potesse continuare ad accogliere giovani in cammino. Oggi la casa ha bisogno di aiuto. Chi ha vissuto l’esperienza dei campeggi con don Antonio sa quanto quel luogo sia importante.

È per questo che la Parrocchia lancia un appello a chiunque voglia contribuire a mantenere viva la memoria di don Antonio e a far sì che questa casa continui ad accogliere i ragazzi, come lui avrebbe voluto. Si può contribuire con una donazione tramite il conto della Parrocchia S. Maria in Montemorello (Iban: IT37H0876569130000000000582) – Causale: Per casa don Antonio.

Le imprese possono portare l’offerta in detrazione fiscale.

“Ogni aiuto, anche piccolo, è un mattone che ci permette di custodire una storia e costruire futuro. Perché la casa “don Antonio” non è solo mura e letti: è uno spazio di crescita, condivisione e fede. Un dono da non dimenticare”.

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