Da Montefano a Nordkapp su una PX125 del 1980, 5.000 chilometri di emozioni, pioggia, renne e tramonti infiniti: «Ogni giorno un’avventura, la Vespa ti cambia lo sguardo»

C’è chi la pensione la immagina in poltrona, e chi, come Giovanni Salvucci, la vive in sella a una Vespa. A quasi 70 anni, originario di Petriolo ma residente a Montefano, Giovanni ha realizzato un sogno straordinario: raggiungere Nordkapp, il leggendario Capo Nord, percorrendo oltre 5.000 chilometri a bordo di una Vespa PX125 del 1980, restaurata con il figlio.

L’avventura è cominciata il 12 giugno con la partenza in solitaria da Montefano verso Arco, sul Lago di Garda. Lì, il giorno successivo, si è unito a un centinaio di vespisti italiani e stranieri per il “Raid delle Vespe a Nordkapp”. Poi, quindici giorni ininterrotti in sella, attraversando sette nazioni e toccando città iconiche come Monaco di Baviera, Berlino, Stoccolma, Umea, Rovaniemi, fino all’arrivo il 27 giugno sull’estremo promontorio norvegese.

«Ho deciso di partire quasi per caso – racconta Giovanni – dopo aver visto l’inserzione del raid sui social. Non ci ho pensato troppo: mi sono iscritto, ho preparato la Vespa ed eccomi qui».

Un viaggio impegnativo, fisicamente ed emotivamente, affrontato su strade secondarie, sterrati, cantieri, spesso sotto la pioggia o sferzati dal vento. A ogni tappa nascevano gruppi spontanei di 3-4 vespisti. «Non conoscevo nessuno, ma in viaggio tutto diventa condiviso: dai guasti meccanici alla ricerca di benzina, fino alle risate serali davanti a una birra».

Tra le sfide quotidiane, anche gli incontri con la natura: «In Lapponia le renne ci attraversavano la strada, mentre i limiti di velocità nei paesini, a 30 all’ora, sembravano eterni». Ma ogni fatica è stata ampiamente ripagata. «I campi infiniti della Svezia, i laghi della Finlandia, i fiordi norvegesi illuminati dal sole di mezzanotte… ogni giorno era un’emozione nuova: un paesaggio, un profumo, una lingua».

Impossibile scegliere un solo momento. «Berlino è stata la prima grande emozione: eravamo alla Porta di Brandeburgo, i turisti – soprattutto italiani – ci fermavano per chiederci foto e informazioni. Il giorno dopo, con 120 Vespe in partenza, abbiamo letteralmente invaso la città, spargendo odore di miscela ovunque. Poi Rovaniemi, da Babbo Natale: sembrava un sogno, ci siamo abbracciati come bambini. E infine l’arrivo a Nordkapp: occhi lucidi, il sogno era diventato realtà».

Giovanni non è nuovo alle imprese: ha partecipato a raid in aliante in Italia e in Namibia, ha sorvolato l’Europa con il suo aereo storico. Ma questa avventura ha avuto un sapore diverso. «Solo una Vespa sa regalarti emozioni così. È lenta, ti espone al mondo. E ti cambia il modo di guardarlo».

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1 commento

  1. MITICO Salvucci
    dopo Sinner a Wimbledon
    un altro Italiano di Montefano fa L Impresa Epica,….e…Andiamo. 🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹

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