ARPAM ha pubblicato il nuovo Rapporto Rifiuti Urbani Marche 2024, che raccoglie ed elabora i dati ufficiali sulla produzione, raccolta e gestione dei rifiuti urbani nella nostra regione.
Il documento conferma come le Marche abbiano consolidato negli anni una gestione virtuosa, con livelli di raccolta differenziata stabilmente sopra i target europei e una crescente attenzione alla qualità del riciclo e del recupero.
Produzione complessiva dei rifiuti urbani
Nel 2024 la produzione totale di rifiuti urbani nelle Marche è stata pari a 768.415 tonnellate, registrando un lieve incremento dello 0,29% rispetto al 2023.
Nonostante l’aumento complessivo, il dato pro capite mostra un piccolo miglioramento: ogni cittadino marchigiano ha prodotto in media 512 kg di rifiuti, due chilogrammi in meno rispetto all’anno precedente, segno di una stabilizzazione dei consumi e una maggiore consapevolezza nella gestione quotidiana dei rifiuti.
Presi in esame nel Rapporto anche i rifiuti prodotti dal flusso turistico: l’analisi, basata sul calcolo degli abitanti equivalenti (residenti più presenze turistiche rapportate all’anno), consente di distinguere in modo più accurato i comportamenti di produzione legati ai residenti da quelli stagionali, contribuendo a migliorare la pianificazione dei servizi di raccolta durante i mesi di maggiore afflusso.
Raccolta differenziata: un’eccellenza consolidata
La raccolta differenziata si conferma la colonna portante del sistema regionale. Nel 2024 sono state raccolte 553.033 tonnellate, equivalenti a 373 kg per abitante. La percentuale di raccolta differenziata raggiunge così il 71,97% del totale, con un leggero calo rispetto al 2023 (-0,13%), ma comunque ben al di sopra dell’obiettivo del 65% fissato dalle norme nazionali ed europee.
Tutte le province marchigiane hanno superato stabilmente il target del 65% e l’84% dei Comuni ha raggiunto valori superiori alla soglia di legge, coinvolgendo oltre il 96% della popolazione regionale.
Percentuale di raccolta differenziata 2024 per provincia

Tra le frazioni merceologiche raccolte, l’umido/organico resta la quota principale, con 146.684 tonnellate (pari a 99 kg/ab), seguito da carta e cartone con 102.395 tonnellate (69 kg/ab). A questi si aggiungono vetro, plastica, metalli e legno, che contribuiscono in maniera significativa al risultato complessivo.

Gestione e trattamento dei rifiuti
Il rapporto evidenzia una gestione consolidata e una progressiva ottimizzazione del sistema impiantistico: i progressi compiuti nella gestione dei rifiuti indifferenziati, oggi trattati in impianti di selezione e stabilizzazione prima del conferimento nelle sei discariche regionali (che pur dispongono ancora di capacità residua), rafforzano una prospettiva di progressiva riduzione dell’utilizzo delle discariche a favore di un maggior recupero di materia ed energia.
Il 69% dei rifiuti biodegradabili viene trattato in impianti situati nella regione, mentre le quote residue sono avviate prevalentemente in Emilia-Romagna e Abruzzo. Sono in corso interventi per potenziare la rete di impianti di digestione anaerobica, con l’obiettivo di incrementare l’autosufficienza nel trattamento della frazione organica, mentre restano margini di miglioramento per alcune filiere — in particolare vetro, plastica e legno — ancora in parte conferite fuori regione.
Positivo, invece, il quadro per il recupero della carta, sostenuto dalla presenza di distretti industriali specializzati nelle province di Ancona, Ascoli Piceno e Macerata, e dei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), che nel 2024 hanno registrato un incremento rispetto all’anno precedente, ma di cui circa l’87% del prodotto totale è stato trattato in impianti marchigiani.
Importanti anche i dati sui rifiuti da spazzamento stradale: delle 24.727 tonnellate raccolte, l’82% è stato avviato a recupero. Anche i rifiuti spiaggiati, particolarmente rilevanti per un territorio costiero come il nostro, sono gestiti con procedure mirate a valorizzare le frazioni recuperabili, come legno e plastica.
Eventi straordinari e calamità naturali
Il 2024 è stato inoltre segnato dall’evento alluvionale del 18 settembre, che ha interessato diverse aree delle province di Ancona, Macerata e Fermo. I comuni colpiti hanno attivato raccolte straordinarie per gestire in sicurezza i materiali danneggiati, escludendo dal conteggio della raccolta differenziata i rifiuti contaminati dal fango, ma recuperando, ove possibile, componenti come legno e metalli per limitare l’impatto ambientale di un’emergenza complessa e diffusa.
Le sfide per il futuro
Nonostante i risultati molto positivi, il rapporto evidenzia ancora alcune criticità. In particolare:
- la gestione della frazione organica, che in alcune aree non dispone di impianti di compostaggio dedicati;
- la plastica, che richiede lavorazioni complesse e viene ancora in gran parte avviata a impianti fuori regione;
- il vetro e il legno, settori in cui la filiera locale potrebbe essere ulteriormente sviluppata per ridurre i costi e le emissioni legate al trasporto.
La Regione Marche, insieme ad ARPAM, ai Comuni e ai gestori del servizio, sta lavorando per rafforzare la rete impiantistica, con la realizzazione di nuovi impianti di digestione anaerobica e il potenziamento delle infrastrutture di selezione e recupero.
Il Rapporto Rifiuti Urbani Marche 2024 conferma la posizione della nostra regione tra le più virtuose d’Italia nella gestione dei rifiuti.
Il livello di raccolta differenziata resta elevato, la produzione pro-capite è stabile e si rafforzano le esperienze di recupero di materia ed energia.
ARPAM continua a monitorare e diffondere i dati sul ciclo dei rifiuti, sostenendo la transizione verso un’economia sempre più circolare e sostenibile, in cui la riduzione, il riuso e il riciclo diventino pratiche quotidiane per cittadini, imprese e istituzioni.
Leggi il Rapporto:
https://www.arpa.marche.it/images/PUBBLICAZIONI/RIFIUTI/2025_RAPPORTO_RIFIUTI_URBANI_MARCHE_2024.pdf

