Nuovo episodio di violenza all’IIS “Mattei” di Recanati. Provvidenziale l’intervento di docenti e collaboratori scolastici
Ancora un’aggressione choc all’IIS “E. Mattei” di Recanati. Ieri mattina, all’uscita da scuola, un ragazzo di circa 14 anni, studente del primo anno, è stato circondato e picchiato da un gruppo di coetanei — si parla di almeno sei giovani — che lo avrebbero accusato di aver rubato 20 euro.
La vittima è stata colpita con calci e pugni, poi strattonata e spinta tra i cespugli all’ingresso dell’istituto. Una scena violenta, consumata davanti ad altri studenti che, secondo quanto riferito, sarebbero rimasti a guardare senza intervenire.
Determinante si è rivelato l’arrivo di alcuni collaboratori scolastici e docenti, che sono accorsi a bloccare l’aggressione e a soccorrere il ragazzo.
Per ora non è ancora giunta alcuna segnalazione alla locale stazione dei Carabinieri.
L’episodio riaccende l’allarme sul fronte della violenza giovanile e del bullismo scolastico: appena lo scorso gennaio, lo stesso istituto era stato teatro di una spedizione punitiva contro un altro studente, aggredito allora anche con spray al peperoncino.



14 commenti
piccoli bulli crescono. anche se fosse quello sarebbe il modo per farlo ricredere? esistono più le famiglie?
Noi possiamo essere migliori, non dobbiamo fermarci davanti al male ma sostenere e aiutare quelle persone che sono intervenute! Grazie per non essere rimasti indifferenti, noi tutti possiamo cambiare il mondo fermando la violenza.
la nazionalita’ degli aggressori la dite?
Italiano o straniero che cambia?!aprite queste mentalità ottuse e antiche
Sono italiani purosangue, razza ariana.
17,25 la nazionalita? Homo sapiens, ordine dei primati.
m.v.a.q.p.
Lasciando perdere grette domande come quella sulla nazionalità degli aggressori (tutti gli altri stavano a guardare, a quanto sembra), qui bisogna rilevare la responsabilità della scuola e di certe teorie paternalistiche che, alla fine, tengono ad assolvere tutto e tutti, tirando fuori teorie giustificazioniste come il bullismo e il disagio giovanile (tutto da verificare pure che fosse). Non meno importante la responsabilità delle famiglie, che evidentemente sono incapaci di educare i propri figli alla convivenza civile da ogni punto di vista. Uno scenario desolante, fatto di violenza e prevaricazione e che va affrontato in modo deciso, senza sconti.
Anonimo delle 17,25 non si vergogna a chiedere la nazionalità? La vuole buttare in politica? Anzi, la vorrebbe buttare a cattiveria. Le auguro che sia magari un suo parente non si sa mai….
caspita che apertura, grazie a quelli come te ci siamo riempiti di cani e porci. i dati e non io sai cosa dicono? documentati ma temo non lo farai….o sai già ma fingi di non sapere: la verità e’ scomoda.
Ma dai vertici della scuola nessuna reazione pubblica? Preferiscono il silenzio bigotto?
La scuola è ancora in silenzio? Inammissibile per una vicenda così grave.
hai ragione, il silenzio rende complici ma sappi che la scuola spesso e’ ostacolata dalle famiglie che appoggiano i figli a prescindere. era una volta….
Beh non mi pare che le famiglie dei bulli aggressori abbiano molto da obiettare. E poi la scuola deve mantenere il suo ruolo di istituzione, anzichè “accomodarsi” alle mode del momento per quieto vivere o, peggio, per codardìa. O no?