L’Amministrazione comunale di Recanati è comparsa in un elenco nazionale diffuso dal Ministero dell’Interno, insieme ad altri 3.600 Comuni, per presunto mancato raggiungimento di alcuni obiettivi legati ai fondi destinati ai servizi sociali, in particolare agli asili nido. Si tratta però di una segnalazione tecnica e temporanea: il sistema di monitoraggio ministeriale verifica annualmente lo stato di utilizzo delle risorse assegnate per servizi essenziali — come nidi e trasporto scolastico degli studenti con disabilità — e inserisce nell’elenco i Comuni che, in quella fase dell’anno, risultano in ritardo su indicatori intermedi.

Il sindaco Emanuele Pepa, che ha già approfondito la questione con gli uffici, invita alla calma e chiarisce l’origine della discrepanza. Il Ministero, infatti, contabilizza esclusivamente i posti nido già attivi, ma non quelli in fase di realizzazione. Ed è proprio qui che si crea lo scarto: Recanati sta portando avanti l’ampliamento del nido comunale Nidotondo, finanziato con fondi PNRR e programmato per essere completato nel 2026. Con questa operazione, la città arriverà a 70 posti-nido, superando ampiamente i livelli minimi richiesti dalla normativa.

Emanuela Pergolesi – Assessore

A confermare il quadro è anche l’assessore ai servizi educativi Emanuela Pergolesi.Oggi Recanati dispone di 39 posti nido, a fronte di un obiettivo intermedio fissato a 47. Con il nuovo nido — spiega — la dotazione complessiva salirà a 109 posti: un aumento che non può essere registrato finché la struttura non è ultimata.”

Anche sul fronte del trasporto scolastico per gli studenti con disabilità, l’assessore rassicura: gli obiettivi previsti per il 2024 sono stati pienamente raggiunti e il servizio è sempre stato garantito tramite bandi e contributi dedicati.

Il punto centrale riguarda però i fondi, tema che ha alimentato preoccupazioni e interpretazioni errate. “Nessuna risorsa è stata persa, né è a rischio — precisa l’Amministrazione —. Tutte le somme relative agli anni 2022, 2023, 2024 e 2025 sono state interamente programmate e vincolate alla nuova struttura. Verranno utilizzate per arredi, attrezzature e dotazioni educative del nido ampliato: esattamente ciò che il Ministero richiede nei casi in cui siano in corso investimenti strutturali.” In altre parole, i fondi non spesi immediatamente non sono stati accantonati né dimenticati, ma correttamente destinati a un progetto già approvato e in avanzamento.

Nessun commissariamento, dunque, nessun rischio e nessuna anomalia gestionale. Solo un disallineamento temporaneo dovuto al fatto che il nuovo nido è in costruzione e gli effetti dell’investimento non possono ancora comparire nelle tabelle del Ministero.

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