nota Ufficio stampa Comune di Recanati

Il Comune leopardiano lancia l’iniziativa dedicata ad affrontare il delicato tema della violenza di genere, in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre prossimo. Ospiti a Palazzo Comunale avvocati e terapeuti per discutere delle strategie per allontanarsi dalla spirale della violenza.

 

Una piaga dura a morire, quella della violenza sulle donne, fenomeno complesso e dalla molteplicità di cause, sociali, psicologiche e culturali. Una complessità che spesso confonde e che contribuisce a lasciare un’impronta di incertezza su argomenti che, di incerto, hanno ben poco. È anche per questo, per fare chiarezza e luce su tematiche di grande importanza, che il Comune di Recanati, attraverso l’Assessorato ai Servizi Sociali, ha organizzato nel pomeriggio di venerdì 21 novembre l’iniziativa dal titolo ‘Oltre il femminicidio. Strategie e reti di protezione’ in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, tenutasi nell’Aula magna del Palazzo Comunale. All’evento sono intervenuti il sindaco Emanuele Pepa, l’Assessore ai Servizi Sociali Emanuela Pergolesi e la senatrice Elena Leonardi, che hanno introdotto il talk con i saluti istituzionali.

L’importanza di questa iniziativa è fondamentale per intervenire con consapevolezza sul tema della violenza di genere – ha affermato il sindaco Pepa -. Intendiamo per questo promuovere, attraverso il dialogo consapevole, tutti i provvedimenti utili a fare in modo che casi di cronaca molto gravi come quelli a cui assistiamo ogni giorno non si ripetano mai più. È necessario, a tal fine, intervenire tanto sul piano penale quanto su quello delle misure culturali di contrasto”.

Le violenze di genere si identificano sempre più come una lacuna culturale, che purtroppo interessa anche i nostri ragazzi – ha commentato nel suo intervento l’Assessore Pergolesia volte inermi di fronte alla violenza quotidiana in tutte le sue forme. La severità delle sanzioni penali è certamente condivisibile e necessaria, ma non basta: serve al contempo un cambiamento culturale radicale, che combatta alla radice gli stereotipi di possesso e controllo, che veicoli i valori di libertà e rispetto, ciò di cui si sostanzia l’amore autentico. Comprendere la differenza tra amore vero e ossessione malata è essenziale per sradicare questo odioso fenomeno”.

Il talk è proseguito con gli interventi di esperti e tecnici del settore giudiziario e psicologico, filoni su cui si innesta il dibattito sulla violenza di genere e su cui convergono le strategie di contrasto al fenomeno. Sono intervenuti l’avvocato Giulia Bocassi, vice presidente dell’Unione Camere Penali, l’avvocato Renato Coltorti, segretario della Scuola di Formazione della Camera Penale di Macerata e membro dell’Osservatorio di Giustizia Minorile, e la dottoressa Margherita Carlini, psicologa clinica e criminologa forense, responsabile dello sportello antiviolenza di Recanati. A moderare l’incontro è stato l’avvocato Donato Attanasio, presidente della Camera Penale di Macerata. Dal dibattito è emersa con forza l’esigenza di puntare su strategie di contrasto di grande respiro culturale, volte soprattutto all’educazione delle giovani generazioni e non soltanto alla repressione dei reati.

Nel corso dell’evento, è stata aperta l’esposizione ‘Mi chiamavano Donna’, mostra personale di pittura dell’artista Romina Madonna che, con le sue opere, ha presentato un modo diverso di guardare alle violenze di genere: il linguaggio dell’arte, infatti, ci spinge a risintonizzarci su canali più intimi, guardandoci dentro e aprendoci all’altro nella sua individualità di persona, e ad allontanarci dalle logiche del possesso e della tossicità dell’amore.

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