I finanzieri del Gruppo di Macerata hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di un giovane, ritenuto responsabile di oltre duemila episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, per un giro d’affari stimato in oltre 80mila euro.
L’operazione rientra nell’attività di prevenzione e contrasto al traffico di droga svolta dalla Guardia di finanza attraverso il costante controllo economico del territorio. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Macerata, hanno permesso di ricostruire l’attività di spaccio svolta nel capoluogo da un soggetto italiano di origini straniere.
L’inchiesta ha preso avvio alcuni mesi fa nel corso di un controllo eseguito con l’ausilio delle unità cinofile. A seguito del rinvenimento di una dose di stupefacente, i militari hanno proceduto alla perquisizione dell’abitazione dell’uomo, dove sono stati sequestrati 1,55 grammi di hashish, due bilancini di precisione, materiale per il confezionamento, 2.840 euro in contanti e due smartphone.
I successivi accertamenti hanno riguardato l’analisi dei tabulati telefonici e di migliaia di conversazioni chat su WhatsApp, Telegram e Messenger, esaminate con strumenti informatici avanzati, oltre all’acquisizione di informazioni direttamente dagli acquirenti. L’attività investigativa ha consentito di documentare oltre 2.000 cessioni di droga a favore di 17 persone, tra cui un minorenne, per circa 400 grammi di cocaina e quasi 7 chilogrammi di hashish, ricostruendo un volume d’affari pari a 83.030 euro.
Sulla base degli elementi raccolti, il pubblico ministero ha richiesto al giudice per le indagini preliminari l’applicazione della misura cautelare e il sequestro preventivo del profitto del reato. Il G.I.P., valutata l’istruttoria, ha disposto gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, eseguiti dai finanzieri.
Il rintraccio dell’indagato, già noto alle forze di polizia, è risultato complesso poiché, dopo l’interrogatorio di garanzia, aveva tentato di allontanarsi dall’Italia recandosi in Spagna, con l’intenzione di raggiungere successivamente la Tunisia. L’uomo è stato individuato nella periferia della città, nei pressi dell’abitazione di un parente, mentre si trovava alla guida della propria auto, all’interno della quale sono stati rinvenuti bagagli, un biglietto aereo e un documento di identità sostitutivo rilasciato dal Consolato italiano in Spagna.
Resta ferma la presunzione di innocenza: la responsabilità dell’indagato sarà definitivamente accertata solo in caso di sentenza irrevocabile di condanna. L’operazione si inserisce in un più ampio dispositivo di controllo della Guardia di finanza volto a prevenire e contrastare i traffici illeciti e a garantire la sicurezza del territorio.


