Recanati – Elezioni RSU agitate all’IIS “E. Mattei” di Recanati, dove tra verbali, diffide e accuse incrociate si è consumato un autentico braccio di ferro tra la dirigente scolastica e le organizzazioni sindacali. Il tutto mentre la scadenza per l’invio dei risultati all’ARAN (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) incombeva come una ghigliottina: il 6 maggio, termine ultimo.
I sindacati FLC CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola Rua non ci sono andati per il sottile e, con una diffida ufficiale datata 2 maggio, hanno accusato la dirigente di comportamento antisindacale per aver tentato di “intervenire sulle procedure elettorali”, anche dopo la chiusura delle urne. Le elezioni, svoltesi regolarmente il 14, 15 e 16 aprile, sono ritenute valide dalla Commissione Elettorale, che ha stilato il verbale finale e pubblicato i risultati all’albo in data 24 aprile. I sei eletti sono: Antonella Pettinari, Silvia Paolini (CISL), Fulvio Antonio Cuomo, Massimiliano Politi (CGIL), Dina Pieroni (SNALS) e Antonio Davide Pantò (UIL).
“La commissione ha fatto il suo lavoro rispettando le regole dell’ARAN – chiarisce Ivan Di Piero, segretario provinciale UIL Scuola –. La scuola ha cercato di interferire, ma non ci è riuscita. Le elezioni RSU sono affare dei sindacati, non dei dirigenti. Punto.”
A sollevare le acque, pare, sarebbe stata la presunta presenza di elenchi incompleti o non aggiornati degli aventi diritto al voto, una questione che – come fanno notare i sindacati – è emersa solo a urne chiuse. Troppo tardi, secondo la Commissione, che ha scelto di procedere con i dati disponibili per non aggravare i costi pubblici e rispettare la scadenza per l’invio all’ARAN.
Non solo: nel verbale conclusivo, la Commissione ha segnalato anche un errore formale nella denominazione della lista CISL, segno che qualcosa, nella macchina organizzativa, non ha girato per il verso giusto.
Intanto, mentre i sindacati rivendicano il corretto svolgimento delle elezioni e la legittimità degli eletti, resta aperto uno spiraglio per eventuali ricorsi: “Chi ha da obiettare – conclude Di Piero – ha le sue strade. Ma noi siamo andati avanti con trasparenza, regole alla mano e senza pressioni esterne”.
Un “caso Mattei”, insomma, che non mancherà di far discutere anche oltre i confini scolastici. E che riporta in primo piano il delicato equilibrio tra autonomia sindacale e direzione amministrativa, specialmente quando in ballo c’è la rappresentanza dei lavoratori.
1 commento
Se solo docenti potessero scegliersi I dirigenti, la scuola sarebbe senz’altro un luogo di vera democrazia.