Nel corso di una puntata speciale a filo diretto con gli ascoltatori, abbiamo ospitato in studio lo scrittore Renato Biondini per presentare il suo ultimo libro “Una Repubblica nata male”. Un’opera che ripercorre, con rigore documentale e spirito critico, i nodi oscuri della nascita e dello sviluppo della Repubblica italiana.
Durante l’intervista, Biondini ha approfondito alcuni passaggi centrali del suo lavoro, a partire dagli accordi segreti tra mafia e forze americane per la liberazione della Sicilia nel 1943, passando per il mancato processo ai vertici del fascismo – Mussolini compreso – fino alle conseguenze del Trattato di pace del 1947, che segnò la fine della guerra ma anche l’inizio di una lunga dipendenza politica e militare dagli Stati Uniti, configurando di fatto l’Italia come una colonia americana.
L’autore ha poi introdotto – seppure solo in forma iniziale – alcuni dei più inquietanti misteri del secondo dopoguerra, destinati ad essere trattati in modo più approfondito in una prossima puntata: dalla strage di Portella della Ginestra (1947) all’uccisione di Enrico Mattei (1962), dalla strage di Piazza Fontana (1969) al caso Pasolini-Cefis, fino al rapimento e uccisione di Aldo Moro, la strage di Ustica, quella alla stazione di Bologna (1980) e le stragi mafiose del biennio 1992-1993.
Un percorso di memoria e indagine che invita a riflettere su quanto sia ancora viva e aperta la questione delle “verità mancate” nella storia italiana. Biondini pone domande scomode, ma necessarie, su chi abbia davvero scritto le pagine più tragiche del nostro dopoguerra e su quanto peso abbiano avuto le “trame occulte” nei momenti chiave della vita democratica del Paese.
L’interesse suscitato dagli ascoltatori ha confermato la necessità di tornare presto sull’argomento, per continuare a indagare, capire e non dimenticare.
1 commento
è un’iniziativa opportuna posto che dal secolo scorso molto ricco di eventi assai significativi c’è una tendenza generale,sia all’interno del Paese,sia all’esterno,a dimenticare,ignorando completamente l’antico assioma della storia maestra di vita.I I più accorti,purtroppo pochi,pensano che siamo molto vicini alla terza guerra mondiale,che,forse,a differenza,delle prime,non registrerà neanche vincitori.