Giornalista e voce storica del sito Informazionecorretta.com, Deborah Fait è da anni una delle penne più coraggiose nel panorama dell’informazione italiana sul conflitto israelo-palestinese. Ebrea italiana, Fait offre una prospettiva diretta, appassionata e senza mediazioni sul dramma del 7 ottobre, sulla guerra in corso, sulla propaganda filo-Hamas che – a suo dire – domina l’informazione occidentale, e sul silenzio assordante che circonda la sorte degli ostaggi israeliani come Evyatar David.
In questa intervista affrontiamo con lei temi scomodi: la responsabilità della crisi umanitaria a Gaza, i dati forniti dalle Nazioni Unite sugli aiuti umanitari sequestrati da Hamas, il doppio standard dei media internazionali, ma anche il peso dell’ideologia islamista e la strumentalizzazione del diritto internazionale. Fait denuncia una propaganda efficace che, secondo lei, ha distorto la percezione pubblica in Occidente, trasformando Israele da vittima a carnefice agli occhi di molti.
8 commenti
VISTO CHE SIAMO IN UNA RADIO, TI DEDICO UNA STUPENDA CANZONE DI MASSIMO BUBOLA. SI INTITOLA “CORVI”.
ASCOLTALA, ANCHE SE TEMO CHE NON LA CAPIRA PERCHÉ, NON C’È PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOLE SENTIRE.
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“e se c’è un Dio,
se c’è mai un Dio,
peggio per te,
sì, peggio per te”…
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Sono profondamente d’accordo.
Se è veramente una penna coraggiosa, ci spieghi perché a Gaza non può entrare la stampa internazionale per documentare quello che sta accadendo? Ecco, siete una testata giornalistica? allora dateci lumi sul perché nessun media internazionale e indipendente può accedere e raccontare quello che succede là? Non è Isr@ele l’unica democrazia del medio oriente? Se vi preme ristabilire la “verità dei fatti” (sorrido) non vi nascondete al giudizio, cari sionisti, o forse è meglio spazzare e cancellaria via tutto, così sarete voi a scrivere la storia?
Che vergogna!
infatti le notizie vengono riportate da hamas e sicuramente non possono djre che sono le bande di terroristi che fanno strage
Stampa, croce Rossa , aiuti umanitari , devono entrare accompagnati da esercito ONU in misura di “centinaia se non migliaia” di soldati e forze armate per evitare rapimenti, furti delle razioni e stupri . un semplice protocollo adottato anche dalle missioni in Montenegro, Afghanistan e ogni luogo di conflitto. Probabilmente , proprio per il concetto dell’articolo, il protocollo viene recepito dai media distorto. Sarebbero ottimi droni stampa o lanci di aiuti umanitari via aerea come sembra attuato dai cinesi ma anche lì, aimé, qualche B17 a derrate di riso sara’ sicuramente scomparso. Cosa ci vorrebbe ? Chissa’ magari la corona di Cesare di 2mila anni fa metterebbe tutti d’accordo.
Fait denuncia una propaganda efficace che, secondo lei, ha distorto la percezione pubblica in Occidente, trasformando Israele da vittima a carnefice agli occhi di molti.
Esatto! Vittime trasformate in carnefici. La pura verità. Realta’, non percezione!
Come si fa a nascondere la morte di migliaia di bambini ?
è orribile ciò che dice questa giornalista! nessuno vuole assolvere Hamas per le atrocità commesse, ma nello stesso tempo Israele sta compiendo atrocità Ancor peggiori, non ricordando più cosa accadde loro durante il nazismo!!! per descrivere l’attuale governo israeliano non ci sono aggettivi peggiori!!! Se non sbaglio anni fa un attentatore fanatico colpì a morte il primo ministro Begin che firmò il trattato di pace con i Palestinesi.
Oltre 61.000 MORTI a Gaza. Chi per le bombe, chi per i proiettili, chi per fame. Un genocidio!. Altro che “propaganda efficace”.