lettera aperta di Gioacchino Di Martino al Direttore di Radioerre
Caro Direttore il recente comunicato stampa con il quale la giunta Michelini ha annunciato l’avvio del dialogo sul futuro del litorale mi porta a condividere con te alcune riflessioni partendo da una data: 20 ottobre 2021. E’ questa la data dell’insediamento dell’attuale giunta comunale di Porto Recanati.
Insediamento nel corso del quale il sindaco ebbe a pronunciare la seguente affermazione: “Ascoltando le proposte provenienti dalla cittadinanza, promuovendo concorsi di idee e altre forme di democrazia partecipata, con attenzione particolare alle nuove generazioni” Nobili e condivisibili parole che però poi sono state miseramente inficiate, nella loro veridicità, dalle dichiarazioni rilasciate dell’assessore ai lavori pubblici così come riportate dal comunicato della giunta del 17 ottobre 2025 e che di seguito riporto: “Sono rimasto positivamente colpito nel vedere l’immaginario degli operatori, che, dimostrando grande lungimiranza, hanno saputo andare oltre le questioni strettamente legate alle loro concessioni, guardando a una Porto Recanati moderna e inclusiva sotto ogni punto di vista.”
Da questa lettura si evince che, in 4 anni di amministrazione, mai è stata richiesta agli operatori del settore, più economicamente trainante della città, un loro parere non solo sul futuro della città ma nemmeno sul tipo di arredo urbano più idoneo “a favorire l’idea di spiagge come luogo di tutta la comunità” così come da altro passo del comunicato.
E allora caro Direttore le dichiarazioni sindacali del 20 ottobre 2021 come si conciliano con le dichiarazioni assessorili del 17 ottobre 2025? Io penso che sia molto difficile, anche per il più esperto dei funamboli oratori (e a Palazzo Volpini non mancano), trovare una assonanza che, innanzi tutto, rispetti l’intelligenza di chi questa assonanza sarebbe tenuto ad indicare.
Qualcuno afferma che la buona memoria aiuta a non commettere passi falsi. Il quotidiano della politica cittadina ci trasmette invece la presenza di un club di smemorati che felici e giulivi tentano di trasformare ogni occasione in una vetrina in cui rimirarsi confondendo lo stagno con lo specchio ed il gracchiare delle rane nel plauso dei cittadini.
Con viva cordialità.
Gioacchino Di Martino
Porto Recanati 18 ottobre 2025



1 commento
Illustre Dottore, per Lei è agevole verificare che ad amministrare una località come Porto Recanati ormai c’è una folta pattuglia di parolai, che maneggiano il vocabolario con fare da prestigiatori, esibendosi nelle migliori contorsioni verbali che la nostra lingua può offrire. Un dato riscontrabile in tanti altri Comuni e su su fino ai massimi livelli istituzionali.
La questione non è “ascoltare” la cittadinanza e le categorie (lobby) di settore, ma innanzitutto avere proposte e progetti da sottoporre, se necessario, al vaglio dell’opinione pubblica. E’ questione di tempi.
Ciò che occorre a Porto Recanati però, ma di cui nessuno, del presente e del passato, sembra volersene rendere conto è un’attenta analisi sul modello di crescita che si vuole raggiungere. La storia del turismo è un facile argomento elettorale, ma per la conformazione economica del settore (le seconde case? i ristoranti-balneari stagionali? l’occupazione precaria?) non può diventare “pilota” e motore dello sviluppo locale.
Continuando con il copione di sempre, rane e oche non mancheranno mai!