Si è sentita forte una nota stonata alla Festa della Liberazione a Recanati che si è svolta, nonostante la pioggia, tra discorsi solenni, memoria e… accese discussioni. A scatenare il dibattito non sono stati soltanto i consueti confronti politici, ma anche una scelta musicale che ha fatto rumore: l’assenza, nel programma della Banda cittadina, del brano “Bella Ciao”, da sempre simbolo della Resistenza.

La decisione del maestro Marcello Lorenzetti, maturata dopo un confronto con le associazioni bandistiche nazionali e motivata dalla concomitanza con il lutto nazionale per la morte di Papa Francesco, ha portato a un’esecuzione ridotta al solo Silenzio e all’Inno di Mameli. Una scelta che non è passata inosservata.

Tra le voci più critiche quella del presidente dell’Anpi locale, Sandro Apis, che ha definito “inspiegabile” l’esclusione del celebre canto partigiano: “Oggi celebriamo il Natale della Repubblica. In questa giornata alcuni brani hanno un significato profondo, identitario. ‘Bella Ciao’ rappresenta una memoria collettiva e democratica, non può essere etichettato come divisivo”.

25 aprile 2025 – Sandro Apis presidente cittadino dell’Anpi

A intervenire in difesa della Banda è stato il sindaco Emanuele Pepa, che ha voluto pubblicamente sostenere il direttore Lorenzetti:In momenti delicati come questi, fare la scelta giusta non è semplice. Nessuno ha imposto nulla alla Banda, che ha operato in piena autonomia e secondo criteri condivisi a livello nazionale”.

25 aprile 2025 – Sindaco Emanuele Pepa e Marcello Lorenzetti, capo banda

L’assenza del canto partigiano ha comunque lasciato il segno: alcuni partecipanti alla cerimonia, vicini all’Anpi e all’area della sinistra, hanno intonato “Bella Ciao” a cappella, trasformando la celebrazione in un momento di protesta spontanea.

Il clima si è rapidamente fatto teso, con botta e risposta tra presenti e persino un acceso confronto tra l’ex sindaco Antonio Bravi e l’attuale primo cittadino.

La polemica ha avuto un’ulteriore coda: alcuni componenti della Banda, colpiti dalle critiche e dalle allusioni alla loro professionalità, hanno espresso amarezza e minacciato di non partecipare alle prossime cerimonie ufficiali, chiedendo rispetto per un impegno che – ricordano – è interamente volontario e sempre puntuale, sia nelle manifestazioni civili che in quelle religiose.

In una giornata nata per unire nel ricordo della libertà riconquistata, Recanati si è ritrovata divisa. La musica, o la sua assenza, ha finito per diventare la protagonista involontaria di un 25 aprile che farà discutere ancora.

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46 commenti

  1. Monica malizia on

    Se una banda non comprende l’importanza di una canzone in una celebrazione è meglio che non partecipi. il sindaco, in qualità di rappresentante dei cittadini tutti, avrebbe dovuto pretendere che venisse suonata, l’ Italia è un Paese laico che fonda la propria libertà sulle gesta dei partigiani e, celebrarli nella festa della liberazione, è un dovere a cui nessuno, dotato di un minimo di intelligenza, orgoglio nazionale e riconoscenza, può e deve sottrarsi, non farlo non è rispetto nei confronti di un uomo morto, ma disprezzo della vita di migliaia di giovani italiani morti per la libertà di tutti

    • Libertà vogl'io on

      …. ecco appunto che la gente come te, Monica, dimostra la violenza tipica dei partigiani! Unita alla cattiveria, alla faziosità, al non rispetto e alla pretenziosità antidemocratica!!!

      • monica malizia on

        se volevi dimostrare, senza lasciare alcun dubbio in chi ti legge, la tua scarsa cultura e la poca intelligenza tipica di chi non ha mai aperto un libro di storia, hai fatto centro

        • Monica capisciona on

          Monica Malizia ,il canto degli italiana è ufficialmente l’ inno d’ Italia per legge,ciao bella è una canzoncina che può rappresentare una parte del popolo,ma non è ufficiale ne obbligatoriamente suonarla o cantarla in cerimonie ufficiali,così come può essere tuca tuca di Raffaella Carrà o c’è da spostare una macchina di Francesco Salvi. La sua sedicente cultura è molto limitata.

          • Monica malizia on

            guardi non è necessario dimostrare ulteriormente la sua ignoranza , già col primo commento vi era riuscito benissimo, ma capisco che all’ignoranza non c’è mai limite, anche il fatto di chiamare un canto come Bella ciao, ciao bella la qualifica, è un canto che unisce chiunque lotti per la propria libertà in tutto il mondo e solo un fascista può tentare di sminuirla invertendone il titolo e credendola divisa. non le risponderò ancora perché cercare di acculturarr un fascista è come cercare di cavare sangue da una rapa e perché mi confronto solo con chi si presenta con nome e cognome come ho fatto io, ma mi rendo conto che questo modo di fare è la regola nei cunicoli delle cloache

  2. Dire che a livello nazionale si sia condiviso di non suonare “Bella ciao” è un’emerita cazzata. In qualche altra parte d’Italia qualche giunta nostalgica ha chiesto di non suonarla ma il concetto di condivisione è un’altra cosa. Che l’iniziativa invece parta addirittura da una banda è una cosa ridicola.

  3. Luca Falzetti on

    La toppa del sindaco è stata peggio del buco provocato dal direttore della banda, entrambi evidentemente inconsapevoli del significato che nel tempo ha assunto “Bella Ciao”. Non è più un canto “partigiano”, ma ormai è diventato espressione internazionale dell’affermazione dei principi di libertà e di democrazia, appartenenti a ogni individuo. I “Valori condivisi a livello nazionale” sono una pura invenzione del sindaco, un’offesa all’intelligenza di tutti i sinceri democratici, per mascherare la propria avversione a una ricorrenza grazie alla quale, se ben riflette, oggi in Italia è possibile esprimere la propria opinione politica senza finire al confino o, peggio, in carcere come durante la dittatura fascista.

    • Falzetto ,oltre alle castronerie sui vaccini COVID con conseguenti limitazioni alle libertà degli uomini che hai detto al tempo ,ora anche questa castroneria, ciao bella era un canto delle mondine vercellesi.

    • Filibon Giovanni on

      Falzetto non parlare di libertà e democrazia proprio tu che hai fatto di tutto per limitarne se non azzerandola durante il periodo fanta -covid comportandoti come un kapò al soldo dei governi e ministri della salute COMUNISTI.Almeno fai finta di provare vergogna se non ce la fai a non essere ipocrita

  4. L’ANPI non perde occasione per dimostrare la propria insipienza. Non ci voleva Einstein per capire che il Silenzio e l’Inno di Mameli erano più che sufficienti a simboleggiare, musicalmente parlando, sia il rispettoso ricordo di chi ha sacrificato la propria vita per la Libertà (il Silenzio) sia l’amor patrio e l’identità nazionale (l’Inno), senza alcuna connotazione politica o divisioni di sorta.
    Non altrettanto poteva dirsi, invece, per il canto popolare (Bella Ciao) che, invece, è direttamente associato ad una fazione politica (il comunismo e, comunque, la sinistra), fatto che di per sé lo rende divisivo.
    Inoltre, con buona pace di chi aprioristicamente ammanta di santità tutti i partigiani, parte di quest’ultimi si rese protagonista di sopraffazioni e gesti infami (torture e omicidi) specie per ritorsione e per rivalsa di censo (molte persone, abbienti ma inermi, vennero da loro derubate e uccise), quindi c’è una parte non trascurabile della popolazione italiana che – pur non battendo i tacchi col braccio teso – Bella Ciao non la canterebbe neppure con la pistola puntata alla tempia. Piaccia o non piaccia all’ANPI, questa è la cruda verità e il rispetto per le opinioni altrui – questo sconosciuto alla sinistra, allorquando non ci si allinea alle posizioni mancine – dovrebbe consigliare, per non dire imporre, di evitare accuratamente sterili polemiche come quella imbastita nei confronti della Banda cittadina.

    • Tanta ignoranza in queste parole. I partigiani erano del partito comunista, socialista, democratici cristiani… i partigiani non erano tutti comunicati ma erano tutti antifascisti. Ancora Oggi siamo tutti diversi ma tutti fermamente ANTIFASCISTI.

    • Quanta ignoranza in un solo commento. Bella Ciao è diventata, negli anni, un simbolo di libertà, di democrazia, di resistenza a tutti regimi totalitari, tanto che viene cantata ovunque. Inoltre, tra le file dei partigiani e del CLN non vi erano soltanto comunisti, ma tutti coloro che erano avversi e vessati dal regime fascista: lo stesso De Gasperi, nell’ombra, faceva parte della Resistenza. Quindi, caro anonimo delle 19.10, Bella Ciao è divisiva solo e soltanto se, ahimè, sei fascista!

      • Noto – anche se non avevo dubbi, dato lo scarsissimo livello dei sinistri commenti – che nessuna parola è stata spesa per confutare i misfatti, storicamente comprovati, perpetrati da una parte dei c.d. partigiani. Completamente presupponente (per non dire boiata pazzesca), poi, la pretesa di accreditare Bella Ciao come apprezzata da tutti salvo i fascisti. Come ho già scritto, ci sono persone – tante, per fortuna, con buona pace della (presunta) intellighenzia comunista – che non sono fasciste ma che, memori delle soperchierie e delle delazioni partigiane, non gradiscono minimamente quella canzone, la quale risulta pertanto certamente divisiva.

    • Oh Ma guarda un po’ che bella ciao è stata suonata anche alla scala di Milano… tutti comunisti immagino…

      • Filibon Giovanni on

        anonimo 9;01 vorrei farti presente che La Scala di Milano non è il parlamento italiano o altro simbolo istituzionale , pertanto suonare ciao bella è a discrezione del direttore ,così come nella mia rivendita di mangime per animali posso accendere la radio ed ascoltare La Gallina di Cochi e Renato.

  5. I partigiani? Da sempre ostili all’unità del popolo italiano, al dialogo e al confronto (loro democratici? Quando mai!) e, anzi: generatori di polemiche, divisioni sociali e politiche, sino allo scontro!!! In piccolo ecco un esempio, seppur tutto recanatese! Solidarietà piena quindi alla Banda musicale e all’amministrazione pubblica un carica.

  6. Fiero comunista on

    E vabbè quest’ anno è andata così purtroppo, ma ci rifaremo l’ anno prossimo con Fedez, Elodie, Giorgia,Boy George, Elton John e Vladimir Luxuria.

  7. Sergio Vincenzoni on

    Tengo a precisare che il Concerto musicale B.Gigli si è attenuto alle disposizioni dell’Anbima nazionale (Associazione rappresentante tutte le bande musicali) che aveva consigliato di eseguire solamente l’inno nazionale e il silenzio nell’ottica della”sobrietà’” disposta dal Ministero per la morte del Papa. Scelta più o meno condivisibile, anche perché non è facile comprendere appieno il concetto di “sobrietà”; tuttavia la direzione artistica ha giustamente deciso di seguire e rispettare le indicazioni della nostra associazione nazionale. Dispiace che queste polemiche mettano in secondo piano il puntuale servizio reso alla cittadinanza dalla banda e dai suoi musicanti, che svolgono sempre con grande impegno e a volte con qualche sacrificio! Altre bande locali hanno addirittura scelto di non essere presenti alle manifestazioni del 25 aprile!
    Il Presidente
    Sergio Vincenzoni

  8. C’è grande confusione vedo. bella ciao è un inno senza partito. Non è fischia il
    Vento, non è l’internazionale.
    partigiani sono stati anche i monarchici, i liberali, i democratici cristiani.
    bella ciao è diventato un inno alla libertà.
    Bella ciao andrebbe cantata da tutti.
    Anche il papa oggi avrebbe cantato bella ciao, e non avrebbe voluto un 25 aprile sobrio.

  9. -Giovanni -Bonfili on

    Ci sarebbe ben altro per parlare di tradimento dei valori espressamente indicati in tante lettere di partigiani condannati a morte.Ma ciò non toglie che non sarebbe stato fuori luogo far suonare anche l’inno tradizionale dei partigiani,cui va riconosciuto gran merito per la Liberazione.

  10. La sobrietà non è rappresentata da quello che suoni, perchè se la volevi non dovevi suonare nemmeno l’inno di Mameli e quindi non si doveva suonare niente. Ma come al solito i neri, non quelli con la pelle di colore diversa, hanno subito colto la palla al balzo per travisare il significato della sobrietà e quindi hanno avuto paura delle parole di Bella Ciao, non della musica. Vergognatevi. All’anonimo delle 19,10 dico che tra i partigiani c’erano anche i preti che si sono fatti ammazzare per la Libertà di tutti anche per far parlare un bricocolo come te

    • Aggiungo un dettaglio: uno dei partigiani più importanti a livello nazionale è stato Enrico Mattei, che non era certo “comunista” e il cui nome oggi viene invece usato come etichetta per un segreto e oscuro “piano” per lo sviluppo dei Paesi del sud del mondo.

    • Credo che qualche nostalgico delle camicie nere se non l’ ha ancora fatto, dovrebbe studiare un po’ di storia. Noto che qua è inutile parlare di “bella ciao” del suo significato, con certe persone che negano, negano i fatti, o se li creano a loro immagine e somiglianza, non serve a niente. C’è persino qualcuno che ancora insiste nel negare la pandemia, le conseguenti disposizioni per arginare il virus come fosse una costrizione alla libertà. Ma di che vogliamo parlare con chi esalta qualcuno che consigliava di iniettarsi la candeggina! Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. “Una mattina mi son svegliato e ho trovato”…un mare di idioti… Ecco il punto, ci siamo svegliati tardi.

  11. comunisti da finesettimana, codardi e ipocriti. siete solo in astinenza di potere.
    vigliacchi che ostentate violenza, di cui siete piuttosto difensori.
    sono sicuro che alcuni di voi ancora sarebbero ben felici di rifare quelle festicciole di fine guerra, finite con qualche esecuzione sommaria. siete come chi combattete. stessa pasta.
    il 25 Aprile è di tutti. non solo di chi fa le tessere per i circoli e ci apre un ristorante per pagare meno tasse.

    orgogliosamenete anticomunista. viva la libertà. sempre

    • Che commento insipido. Io sono antifascista, io sono anticomunista. Tutte le derive estremiste generano e hanno generato orrori. Il 25 aprile è di tutti, ieri alla manifestazione c’erano persone di tutti i tipi, di tutte le fasce di età, di tutte le ideologie, di tutti i tipi di professioni, dottori, professori, imprenditori, avvocati, manager, operai, casalinghe, studenti, pensionati, disoccupati. Non limitiamoci a considerare i tesserati ai partiti, ai circoletti, ai sindacalucci. Non ci vuole molto per essere antifascisti, occorre solo essere stati educati nella libertà e al rispetto, e aver studiato bene la storia..

      • bravo. la conosci solo tu la storia. tutti studiato all’universita del centrofontisanlorenzo
        faziosi da 4 spiccioli.

  12. Come si può pensare a “Bella Ciao” come a una canzone non sobria proprio non riesco a capirlo!
    Basta leggerne il testo, per comprendere che rappresenta il canto di un “partigiano” (socialista, democristiano, comunista, monarchico, prete o laico, poco importa) che decide di combattere, mettendo a rischio la propria vita, pur di liberare la sua terra da una dittatura spietata che lo priva di ogni forma di libertà e di libero pensiero. E’ un canto che urla contro l’orrore del nazi-fascismo, che in quel momento stava devastando l’Italia (e non solo).
    E’ il canto amaro di chi saluta la sua “bella” nella consapevolezza che potrà non rivederla più, un uomo (o una donna) che potrà morire per i suoi ideali di giustizia e che in cambio chiede solo un fiore sulla sua tomba: “il fiore del partigiano morto per la libertà”.
    Quel fiore, quest’anno, in molti gliel’hanno negato, in nome di un falso concetto di “sobrietà”, che nasconde solo una (probabilmente) voluta ignoranza, di chi a piccoli passi sta cercando di riscrivere la storia.

  13. Vergogna! Suonare l’inno ma non Bella ciao il 25 aprile è chiara censura! L’anno prossimo non inviteranno l’Anpi direttamente, poi cancelleranno la data dal calendario.

    • Dormi sonni tranquilli 12;29, non accadrà nulla di ciò che ipotizzi…già fate le vittime in piena democrazia,figurati se si escludera’ l’ ANPI dalle commemorazioni o addirittura abolire il 25 aprile, chi Ve vole senti dopo.Il malato va tenuto in vita quanto più possibile , a cuccia ma in vita.

  14. Filibon Giovanni on

    Non capisco come nel 2020 si celebrò il 25 aprile in maniera sobria senza tanto clamore e can can, adesso alla stessa maniera sì è chiesto ai ” festeggianti” di avere lo stesso comportamento possibilmente per rispetto del santo Padre tanto caro ai comunisti… sarà che nel 2020 c’ era un governo più compiacente e tutto era passabile mentre adesso qualsiasi cosa si adotti non è di gradimento perché la rosicata oramai è conclamata?
    p.s. per coloro che si autoincensano uomini di cultura fregiandosi autonomamente coi gradi di sapientoni,ricordo che l’ INNO DI MAMELI e ‘ presente nella costituzione ( quindi credo di tutti) mentre ciao bella è semplicemente un motivetto storpiato dall’ originale perché canto delle mondine ( quindi nemmeno creato di sana pianta o da zero) e purtroppo per i comunisti non è presente nella costituzione,quindi non è obbligatorio suonarlo.

    • -Giovanni -Bonfili on

      perchè nessuno cada in buona fede in errore,debbo puntualizzare che io firmo sempre i miei post con i più precisi dati anagrafici : Giovanni Bonfili,chiamato Gianni per vecchia consuetudine.Quindi nulla da spartire con questo Filibon Giovanni.

  15. Vabbè…verrà suonata il primo maggio…ma tutte ste polemiche su bella ciao…Quando in realtà è stata celebrata la giornata del 25 aprile, Festa Nazionale della Liberazione. Pertanto è la giornata che va celebrata, che è importantissima, con tutti gli onori come è stato fatto. Quindi massimo rispetto per questa amministrazione, sindaco e banda musicale. Chi ha creato tutte queste polemiche dimostra che lo scopo è solo ideologico…Si poteva anche suonare certo ma va considerato che in moltissimi comuni non ha suonato la banda ma solo un musicista per il Silenzio.

  16. Monica Malizia delle 10;14 continui a dare dell’ ignorante al prossimo e nemmeno sai che ciao bella è un canto popolare come ” quel mazzolin di fiori” ,non ha ufficializzazione da parte delle istituzioni,quindi né in costituzione ne attraverso legge è presente e lo vuole appioppare tra capo e collo a tutti forzatamente.Chi l’ ignorante ? lei che pretende sia suonata e cantata in commemorazioni ufficiali nonostante assente in documenti ufficiali o io ( noi molti) che ci atteniamo alle leggi e protocolli ufficiali? cala giù dalla pianta e sia più umile ( anche democratica se ce la fa)

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