Se, come scrive Leopardi nel Dialogo della Moda e della Morte, la moda non è soggetta al tempo poiché c’è sempre una moda che ne sostituisce un’altra, la mostra “Dal Cuore alle Mani” di Dolce&Gabbana, in corso a Roma fino al 13 agosto presso il Palazzo delle Esposizioni, va oltre questa concezione. L’esposizione, nel rendere omaggio alla cultura italiana, eleva il concetto di moda a qualcosa di molto più profondo: un patrimonio che non si dissolverà con il tempo.

Le oltre duecento opere tessili, mettono in luce l’abilità artigianale del Made in Italy, trasformando ogni creazione in una testimonianza vivente di tradizione, inventiva e passione. Il percorso espositivo è un viaggio tra simboli, memoria e narrazioni che hanno ispirato i due stilisti, evidenziando come la loro visione creativa trovi radici solide nel patrimonio artistico e sociale italiano.

Le quattordici sezioni, suddivise per tematiche, costituiscono vere e proprie “stazioni” del percorso artistico, riflettendo le molteplici influenze culturali italiane. I temi spaziano dall’arte all’architettura, dall’artigianato di eccellenza al folklore, dall’opera classica al teatro, dal rapporto tra moda e religione, fino alla sala “Cinema”. Quest’ultima rende omaggio alla collaborazione con Giuseppe Tornatore, autore del film Devotion, che esplora la spiritualità e la creatività degli stilisti, creando un’atmosfera suggestiva e coinvolgente con finte modelle sedute tra il pubblico.

Ciò che colpisce maggiormente è la capacità degli abiti, vere opere d’arte, di andare oltre l’aspetto estetico, diventando autentiche testimonianze di un amore profondo per la cultura e l’arte italiana: tessuti scolpiti, ricamati con “punti dipinti”, filati intrecciati con uncinetto o filigrane, stoffe stampate nei colori vivaci e caldi delle ceramiche siciliane di Caltagirone e abiti creati come preziose “tavole” ispirate ai mosaici di Monreale.

E ancora: gioielli, scarpe, borse, tutti accessori iconici e inconfondibili.
Degna di nota la sezione “Il Barocco bianco” dedicata al Maestro  Giacomo Serpotta, famoso per l’uso sapiente e raffinato della contrapposizione del “bianco su bianco”.

Una delle stazioni più interessanti dell’intera esposizione è indubbiamente quella intitolata “Vestire l’architettura e la pittura”, con una vasta serie di abiti ispirati a capolavori dell’arte e dell’architettura italiane. Sono capi  caratterizzati da una straordinaria attenzione ai dettagli e da una perfezione esecutiva di altissimo livello che spiazza per l’ingegno nel trasformare ogni indumento in un vero e proprio tributo visivo alle grandi opere del passato.

E mentre lo sguardo si perde negli infiniti dettagli e nella preziosità di pizzi e trame, veniamo assaliti dalla meraviglia di un sogno ad occhi aperti.

Dal Cuore alle Mani rappresenta molto più di una semplice mostra di moda: è una dichiarazione d’amore all’Italia e alle sue molteplici identità culturali, che Dolce&Gabbana hanno saputo trasformare in un linguaggio universale di bellezza e artigianato. È un’occasione imperdibile per riscoprire come la moda possa superare se stessa, con l’abilità di evolversi senza perdere la propria essenza. Un’arte che si eleva a forma di espressione capace di attraversare le epoche e le mode, diventando un vero e proprio patrimonio di valore e identità.

-Nikla Cingolani

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