È stato condannato a un anno e cinque mesi di reclusione un 43enne recanatese, finito a processo per detenzione illegale di armi. La sentenza è stata pronunciata ieri dal giudice Domenico Potetti al termine del dibattimento, al quale l’uomo ha partecipato da imputato con l’accusa di possedere senza autorizzazione una pistola con munizioni e diverse armi da taglio. La pubblica accusa, rappresentata dalla pm Francesca D’Arienzo, aveva chiesto due anni e due mesi di pena. L’imputato è difeso dall’avvocato Simone Santoro, che attenderà il deposito delle motivazioni prima di valutare un eventuale ricorso in appello.
Il procedimento ha avuto origine da un controllo fiscale condotto dai finanzieri della tenenza di Porto Recanati il 5 febbraio scorso. I militari si erano inizialmente recati presso l’attività commerciale del 43enne, senza ricevere risposta. Dopo aver rintracciato la residenza dell’uomo, si erano presentati direttamente a casa sua. Quando il recanatese era sceso per incontrare i finanzieri, davanti al cancello gli era scivolata dalla felpa una pistola automatica Mab calibro 6.35, con caricatore inserito e sei cartucce all’interno.
L’episodio ha spinto i finanzieri ad approfondire il controllo con una perquisizione domiciliare, dalla quale sono emerse ulteriori sorprese: in casa l’uomo custodiva due coltelli modello Rambo, tre pugnali in stile Ninja e un tirapugni in metallo. Tutto il materiale è stato immediatamente posto sotto sequestro.
Agli inquirenti l’uomo aveva tentato di giustificarsi sostenendo di aver trovato l’arma da fuoco otto anni prima in un cantiere a Porto Recanati, e di averla tenuta senza mai denunciarne il ritrovamento. Le sue spiegazioni non sono però bastate a evitare il processo, culminato nella condanna per detenzione abusiva di arma da fuoco e armi bianche.
1 commento
…. e chi è? Un anpi-sta?