nota del Partito Democratico di Porto Recanati
Il comunicato diramato dal gruppo “Civico Progetto Comune con Andrea MICHELINI Sindaco”, lascia sgomenti per toni e contenuti: non per la forza delle argomentazioni, che si rivelano piuttosto deboli, ma per l’aggressività gratuita con cui si tenta di screditare chi esercita il diritto democratico di critica e vigilanza. La verità non si cancella con l’invettiva.
Il Partito Democratico ha sollevato dubbi legittimi, espressi pubblicamente e con senso di responsabilità, riguardo al conflitto d’interesse palese che si configura quando un professionista redige il piano ciclabile su incarico del Comune e, contestualmente, è membro influente dell’associazione che assegna le valutazioni. L’uso di termini come “visioni oniriche”, “riciclati”, “livore” rivela una concezione preoccupante del confronto democratico.
Non è un sogno (onirico) il fatto che la persona la quale ha redatto il piano sul “Biciplan” dietro compenso pagato dal Contribuente Porto Recanatese (magari anche giusto), sia anche un importante membro dell’associazione che assegna la “Bandiera Gialla”.
Non è un “Riciclato” il Segretario politico della “Sezione Porto Recanatese” del Partito Democratico – che insieme ad altri Porto Recanatesi – è tra i fondatori del PD a livello nazionale e nel PD è sempre rimasto fino ad ora: se per voi invece lo è, forse è meglio che vi guardate allo specchio per vederne qualcuno … … … di “riciclato”.
Non è “livore” porre domande su trasparenza e imparzialità: è parte integrante del nostro ruolo politico. Invece, chi ricorre all’offesa quando mancano le risposte chiare risuona ambiguo. Sorprende che la maggioranza da Voi rappresentata, che reclama oggettività, non sappia sostenere la propria posizione senza denigrare gli interlocutori. Alcuni fatti da chiarire:
1°. Il punteggio attribuito è lo stesso degli anni precedenti? Bene! Ma il professionista era coinvolto già allora? Se sì, è doveroso chiarirlo. Se no, l’anomalia permane e il dubbio pure.
2°. La valutazione è effettuata da un team nazionale? Lo sappiamo! Ma anche i team possono essere influenzati da chi presenta i dati o suggerisce il contesto, soprattutto se interno all’associazione.
3°. Il riconoscimento non è un premio? Concordiamo! Ma viene usato mediaticamente come se lo fosse, ed è ciò che ne amplifica il peso politico.
Il Partito Democratico rivendica la necessità di tenere alta l’attenzione sulla trasparenza, la regolarità degli incarichi pubblici e il buon uso dei riconoscimenti. La politica è anche vigilanza, e chi ne ha paura, forse dovrebbe chiedersi perché. Se l’Amministrazione non avesse davvero nulla da nascondere, avrebbe risposto con dati oggettivi, non con sarcasmo sterile.