nota di Gioacchino Di Martino
La Giunta Comunale di Porto Recanati avvelenata dallo stesso amianto utilizzato contro gli avversari
Caro Direttore, la interrogazione presentata congiuntamente da tutte le opposizioni, in Consiglio comunale di Porto Recanati, relative alla documentazione avente ad oggetto: “INTEGRAZIONE RELAZIONE DI VALUTAZIONE DI
MATERIALI CONTENENTI AMIANTO del 07/04/2025 CAPANNONE NERVI”, inviata al Comune di Porto Recanati, dalla Mente Ecologica srl, mi suggeriscono alcune considerazioni che vorrei condividere con te. La prima non può non fare riferimento alla sceneggiata approntata nella sala consiliare l’11 aprile dove sindaco, vicesindaco ed assessore ai Lavori Pubblici annunciarono, alla popolazione tutta, che sul tetto del Nervi, contrariamente a quanto ritenuto per anni e certificato da una precedente indagine, non c’era amianto se non in lieve presenza nei giunti che, con una spesa minima di oscillante tra le 60-80 mila euro, sarebbe stato bonificata in circa 30-40 giorni. Una volta proceduto con la bonifica sarebbe venuta meno anche la necessità dell’incapsulamento totale della copertura del capannone nonché la nomina del Responsabile del Rischio Amianto per la valutazione dei rischi e delle peculiarità nei confronti dell’ambiente circostante. Il tutto con un risparmio valutato intorno al milione di euro! Parole e scritti che bollavano con ignominia le precedenti valutazioni lasciando intendere di aver sventato un attentato alle finanze pubbliche da attuarsi mediante lavori di bonifica totalmente inutili perché mancante il soggetto da bonificare. Tutto questo avveniva, come detto, l’11 aprile mentre il 4 luglio la Mente Ecologica srl, a seguito di ulteriori verifiche inviava al Comune di Porto Recanati una integrazione alla Valutazione di Materiali Contenente Amianto del 7 Aprile. Una integrazione la cui lettura lascia basiti perché riporta le seguenti conclusioni:
“CONCLUSIONI VALUTAZIONE STATO DI CONSERVAZIONE
L’analisi relativamente allo stato di conservazione delle coperture sia nella PORZIONE INCAPSULATA che nelle ALI LATERALI ha dato riscontro di giudizio di SCADENTE e MEDIO pertanto si prescrive l’esecuzione dell’intervento di bonifica entro 12 mesi dalla valutazione . Considerando le prescrizioni già date per la porzione incapsulata di intervento entro un anno dalla relazione e visto che le ali non sono state trattate e risultano in stato molto ammalorato si prescrive di effettuare un intervento di bonifica entro APRILE 2026, come previsto dal punto 7 dell’Allegato al D.M. 06.09.1994.
Utilizzando tale algoritmo il Capannone Nervi è stato considerato come manufatto interdetto al pubblico poiché è inibito l’accesso. Si mette in evidenza però che il manufatto si trova a soli 30 metri dalla residenza più vicina e a 80 metri dal più vicino ristorante e a pochissimi metri dalla spiaggia che ovviamente sono luoghi frequentati sia da bambini che da adulti.
Pertanto in virtù del principio di precauzione, considerando che l’edificio è all’aperto in una zona altamente frequentata si consiglia di velocizzare l’intervento di bonifica, comunque entro i limiti sopra descritti.”
Altro che 60-80 mila euro! Altro che niente più nomina del Responsabile Rischio Amianto per la valutazione dei rischi e delle peculiarità nei confronti dell’ambiente circostante! Altro che attentato alla Finanze pubbliche! Da quanto riportato dal nuovo documento ci troviamo di fronte ad un possibile attentato alla salute dei cittadini! Il prossimo 31 luglio in Consiglio comunale il sindaco o chi per lui dovrà rispondere ai quesiti posti dall’interrogazione. E’ facile prevedere che spetterà alla funambolesca oratoria dell’assessore ai lavori pubblici fare luce su tutta la vicenda per cui è probabile che la sceneggiata dall’aula consiliare passi in cartellone all’Arena Gigli.
Naturalmente in attesa della prescritta bonifica sarebbe gradito qualche divieto di accesso nelle aree contaminate!
Con viva cordialità.
Gioacchino Di Martino
Porto Recanati 25 luglio 2025
3 commenti
Come al solito … l’importante è emettere provvedimenti utili per … salvare il posteriore, tante volte emergesse qualche eventuale rischio, tanto paga Pantalone!
Sarà opportuno far eseguire una sorta di ‘controanalisi’ da ente/società esterna e, soprattutto, svincolata da qualsiasi legame con gli oppositori dell’attuale Giunta … hai visto mai …?
Illustre Dottore, pur nella difficoltà di orientarsi tra le affermazioni burocratiche dei diversi enti, quanto da Lei riportato mi conferma nella convinzione che il Capannone Nervi sia un pericolo ambientale di dimensioni considerevoli e che i politicanti locali, da diversi anni ormai, non vogliono risolvere come si dovrebbe, cioè l’abbattimento.
E’ un principio di tutela della salute delle persone, inutile nasconderlo. Come ipotizzato in passato però, sospetto che l’area sia obiettivo di una delle solite e immancabili speculazioni edilizie “a fini turistici”, da tempo tenuta in qualche cassetto e pronta ad essere sfoderata sui tavoli della pubblica amministrazione per essere realizzata.
In Comune nessuno, da una parte e dall’altra, ha il coraggio civile e il dovere civico di dire basta e avviare la cancellazione del capannone. Ci sarà probabilmente il solito dibattito in Consiglio comunale, con le solite accuse e controaccuse, con le solite giustificazioni che scaricheranno su altri (chi questa volta?) le responsabilità, ma tutto resterà come sempre. Davvero un copione da Arena Gigli!
Egregio sig. Roncitelli il caponnone Nervi è un bene vincolato per cui può essere messo in sicurezza ma non abbattuto. Esistono diversi progetti di recupero per cui basterebbe avere degli amministratori capaci di svolgere la loro funzione per rendere fruibile in sicurezza tutta la zona. L’attuale amministrazione ogni anno non riesce a spendere i denari che chiede ai cittadini per cui i residui di amministrazione hanno raggiunto una cifra veramente scandalosa ed i risultati e la qualità di quei pochi interventi messi in cantiere sono visibili a tutti e non meritano più alcun commento. Una buona giornata.