Il presidente del Centro Aiuto alla Vita di Loreto mette in guardia sui rischi legati alla legalizzazione del “fine vita”. In questa conversazione video, Festa denuncia una possibile radicale svolta culturale e l’aumento dei casi di morte assistita nei paesi che già hanno legiferato.


Festa sottolinea che trasformare in legge la morte assistita significherebbe “alimentare e diffondere la cultura della morte”. Il Centro insiste sull’importanza della tutela della vita in ogni fase, promuovendo cure palliative e supporto alle fragilità più che l’eutanasia.

Secondo Festa, normare il suicidio assistito può suggerire che alcune vite abbiano meno valore, aprendo la porta a pressioni involontarie su persone vulnerabili (anziani, malati cronici, disabili).

Nei paesi dove l’eutanasia è legale, cresce l’incidenza dei casi:

In Canada, dal 2016 al 2023 si registrano oltre 60.000 morti assistite, con 15.343 nel solo 2023, pari al 4,7% di tutti i decessi

Nei Paesi Bassi, i casi sono passati da 9.068 nel 2023 a 9.958 nel 2024 (il 5‑6% dei decessi totali); 219 dei quali legati a disturbi psichiatrici, in netto aumento rispetto a dieci anni fa

In Belgio, le eutanasie registrate sono passate da 236 nel 2003 a 3.423 nel 2023

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5 commenti

  1. il rischio esiste, inutile negarlo ma la libertà di disporre liberamente della propria vita viene prima di tutto. quivdi si a una buona legge sul fibe vita SUBITO.

  2. Non gli auguro di trovarsi nella situazione di dover richiedere l’eutanasia. Se gli succedesse però si renderebbe conto delle castronerie che dice e della sua mancanza di rispetto verso chi soffre.

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