Ronald Servi è tornato a Recanati giovedì mattina, 16 ottobre, per ricordare i luoghi che furono un rifugio  per suo padre, Italo Servi, e la sua famiglia durante gli anni bui delle Leggi Razziali fasciste e le deportazioni tedesche degli ebrei.
La breve visita di Ronald, insieme a sua moglie Su Lehmann (con lui nella foto di copertina) e sua cognata, è un tributo alla solidarietà mostrata dai recanatesi che protessero i Servi (Aldo e Amelia con i loro sei figli, tra cui Italo) in un periodo di estremo pericolo.

Nato a Gallarate (MI) nel 1922, Italo Servi aveva già subito le conseguenze della discriminazione dal 1938, anno in cui l’emanazione delle Leggi Razziali fasciste gli proibì per legge di frequentare le scuole pubbliche. Poté continuare la sua formazione solo grazie a un liceo organizzato in fretta dalla Comunità Ebraica di Milano, tenuto da illustri professori ebrei a cui era stato vietato l’insegnamento.
Con la caduta del regime fascista (aprile 1942) e la firma dell’Armistizio (8 settembre 1943), l’inizio delle deportazioni spinse la famiglia Servi a cercare salvezza. Si trasferirono a Recanati, presentandosi come sfollati dai bombardamenti di Milano. Qui, la famiglia si nascose in ambienti angusti, aiutata e protetta attivamente dalla popolazione locale, persino nel pieno delle persecuzioni. Italo fu conosciuto in città come l’ultimo ebreo della famiglia nascosta in una casa di via Moroncini, del generale Terenzio Morena, il diretto testimone della vita di questa famiglia
La loro vita tornò lentamente alla normalità dopo la liberazione di Recanati da parte delle forze alleate, avvenuta il 1° luglio 1944.
Successivamente Italo viene ammesso all’Università degli Studi di Milano dove si laurea nell’autunno del 1946 in Chimica Industriale. Emigrò negli Stati Uniti il 17 luglio 1947 per studiare al Massachusetts Institute of Technology. Dopo il  conseguimento di un dottorato di ricerca nel campo emergente della metallurgia nel 1950  ha avuto una lunga carriera di successo lavorando nella ricerca applicata.

L’Omaggio e il Legame Continuo

La visita di Ronald Servi rafforza il legame di gratitudine con la città marchigiana. Già il 27 gennaio 2022, in occasione del Giorno della Memoria, fu scoperta una targa in ricordo di Italo Servi (1922-2021), donata da Ronald come ringraziamento a tutta la cittadinanza recanatese per aver protetto la sua famiglia. Alla cerimonia era presente anche Piergiorgio Moretti con la sorella, la cui famiglia fu anch’essa fondamentale nel fornire protezione. La targa è installata nel chiostro di Sant’Agostino, un luogo da Italo assiduamente frequentato dove amava leggere le poesie di Giacomo Leopardi e ammirare la Torre del Passero Solitario, che ha ritratto in modo esemplare in alcuni suoi disegni a matita.

I rapporti con le persone che lo hanno aiutato durarono anche dopo la guerra con contatti che poi a mano a mano si attenuarono finché Valentino Grassetti, il figlio di un loro amico, andò in America a trovare Italo nella casa di riposo a Winchester nel Massachusetts, dove risiedeva.
Dopo quella visita arrivò a Morena una lettera datata 3 agosto del 2001, dove Italo scriveva: “Sono passati decenni da quando fummo a Recanati in un periodo burrascoso della nostra vita, per fortuna terminata felicemente grazie ai molti che ci hanno offerto rifugio, aiuto e amicizia nella vostra ospitale città”.
Se i recanatesi hanno fatto loro del bene, anche la famiglia ha corrisposto: ad esempio all’arrivo degli alleati, conoscendo le lingue, hanno cercato di aiutare ad organizzare la logistica recanatese.

Italo Servi, scomparso il 2 gennaio 2021 all’età di 98 anni a causa di complicazioni legate al COVID-19, ha mantenuto per tutta la vita contatti con gli italiani che lo aiutarono. La sua famiglia ha espresso la volontà di proseguire questo intento, mantenendo viva la memoria della solidarietà ricevuta.

Le Radici a Pitigliano

Nonostante la nascita a Gallarate, le radici della famiglia Servi affondano profondamente a Pitigliano (Grosseto), luogo noto come “La Piccola Gerusalemme” per la sua storica e consolidata presenza ebraica che risale alla metà del ‘600.
Italo ha sempre mantenuto un forte legame con Pitigliano. Era un sostenitore dell’Associazione “La Piccola Gerusalemme”, fondata da Elena Servi, classe 1930, lucida testimone della Shoah e promotrice della riscoperta del patrimonio ebraico locale (sinagoga, cimitero, forno delle azzime, ecc.). Il Cimitero Ebraico di Pitigliano, risalente alla seconda metà del Cinquecento, è il luogo di sepoltura degli avi della famiglia, tra cui Isacche Lattes (bisnonno materno) e i nonni Salomone e Debora Servi Lattes. Questo luogo, raramente aperto al pubblico, è stato il punto di partenza della visita della famiglia Servi in Italia, il 26 ottobre 2022, a testimonianza di una storia lunga e resiliente.

Il Messaggio di Memoria e Solidarietà

La visita di Ronald Servi a Recanati non è stata solo un omaggio personale, ma una potente occasione per riscoprire e testimoniare questa storia di salvezza, affinché le atrocità del passato non siano mai dimenticate e il valore della solidarietà e della memoria trovino sempre spazio nelle nuove generazioni.

Il percorso commemorativo è iniziato al chiostro di Sant’Agostino, dove Ronald ha ammirato la targa dedicata al padre, per poi proseguire verso Via Moroncini, luogo dove la famiglia Servi fu nascosta.
La famiglia ha poi voluto ripercorrere i luoghi più cari a Italo, che univano la sua memoria alla storia e alla poesia della città: la Piazzetta del Sabato del Villaggio e il Colle dell’Infinito, che Italo poteva contemplare affacciandosi dal chiostro. Hanno visitato anche la Chiesa dei Cappuccini, dove i conti Leopardi pregavano la loro protettrice, la Madonna Consolatrice degli Afflitti, e la Chiesa di Sant’Anna.

La moglie di Ronald ha mostrato grande ammirazione per la stele in ceramica di Arturo Politi e Rodolfo Ceccaroni che narra la vita di San Francesco, essendo lei devota al santo di Assisi. Per lei è stata una vera sorpresa.

Alle 12:00, la famiglia Servi ha lasciato Recanati in direzione di Orvieto, per concludere il loro viaggio italiano a Roma in un pellegrinaggio carico di significato storico e spirituale.

-Nikla Cingolani

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2 commenti

    • … dove, invece di maliziosi malpensanti come 13:11, certamente avrebbe incontrato persone perbene ed accoglienti, esattamente come quelle che, a suo tempo, aiutarono la sua famiglia

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