Le indennità spettano anche quando si è in ferie oppure sono legate esclusivamente allo svolgimento effettivo del servizio? È questa la questione al centro di una controversia che coinvolge il Comune di Recanati e alcuni agenti della Polizia Municipale e che ha spinto l’Amministrazione a scegliere la strada della conciliazione stragiudiziale per provare a chiudere il contenzioso senza arrivare in tribunale.
La vicenda prende avvio da una richiesta formale avanzata dagli agenti in divisa, con la quale viene domandato il riconoscimento dell’indennità di turno, di quella per il servizio esterno e di altre voci accessorie previste dal Contratto collettivo nazionale di lavoro degli Enti locali anche per i giorni di ferie. Secondo i richiedenti, alcune di queste indennità avrebbero natura strutturale e dovrebbero quindi essere considerate parte integrante della retribuzione ordinaria, continuando a essere corrisposte anche durante i periodi di riposo.
A questa istanza è seguito il diniego della dirigente del servizio, che ha ritenuto le indennità non dovute nei giorni di ferie in quanto strettamente connesse allo svolgimento effettivo dell’attività lavorativa. Una posizione che, almeno sul piano del buon senso, appare immediata soprattutto per quanto riguarda l’indennità di servizio esterno: si tratta infatti di compensi pensati per remunerare disagi, rischi e attività operative sul territorio, elementi che vengono meno quando il dipendente è in ferie.
Più complesso e controverso il tema dell’indennità di turno. Negli ultimi anni, infatti, una parte della giurisprudenza ha iniziato a considerarla non come un compenso legato al singolo turno svolto, ma come una componente stabile della retribuzione di chi è inserito in modo continuativo in un sistema di turnazione. Da qui la tesi secondo cui l’indennità dovrebbe essere riconosciuta anche durante le ferie, per evitare una riduzione dello stipendio e garantire al lavoratore una retribuzione piena nel periodo di riposo.
Dopo il riscontro negativo interno, al Comune è stata notificata la presentazione di un’istanza di conciliazione presso l’Ispettorato territoriale del lavoro di Macerata. L’Amministrazione ha deciso di aderire al tentativo, con l’obiettivo di raggiungere una soluzione bonaria della controversia. In caso di esito negativo, le parti hanno già fatto sapere di essere pronte a rivolgersi all’Autorità giudiziaria competente.
Per seguire correttamente l’iter, il Comune ha quindi disposto l’affidamento di un incarico legale, individuando l’avvocata recanatese Sara Sagni, professionista con esperienza nella materia. Il costo complessivo dell’incarico è pari a 1.562 euro.


