I Carabinieri della Stazione di San Severino Marche hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo di 33 anni, già noto alle Forze dell’Ordine, ritenuto responsabile di detenzione illegale di arma da fuoco, esplosione di colpi d’arma da fuoco e danneggiamento aggravato.
Il provvedimento è stato notificato presso la Casa Circondariale di Ancona, dove l’indagato si trovava già detenuto per altri procedimenti giudiziari legati ai reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Le indagini hanno preso avvio dalla denuncia di una donna residente a San Severino Marche, che nella mattinata del 23 novembre, intorno alle ore 6, aveva udito un forte boato provenire dall’esterno della propria abitazione, situata al secondo piano di una palazzina. In un primo momento, notato il vetro danneggiato di una finestra, la donna aveva ipotizzato che la rottura fosse stata causata da uno sbalzo termico.
Nei giorni successivi, tuttavia, all’interno della stanza è stata rinvenuta un’ogiva appiattita, elemento che ha fatto scattare la richiesta di intervento dei Carabinieri. I militari, giunti sul posto, hanno effettuato accurati rilievi tecnici, accertando che il danno era stato provocato da un proiettile, verosimilmente esploso da una pistola calibro 22.
A seguito dell’episodio sono state avviate immediate e approfondite indagini, durante le quali sono state acquisite anche le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona. I filmati si sono rivelati determinanti per la ricostruzione dei fatti: in una delle registrazioni si vedono due uomini discutere animatamente, finché uno dei due estrae un’arma da fuoco ed esplode un colpo, apparentemente senza una direzione precisa.
Grazie all’analisi delle immagini e ai successivi accertamenti, i Carabinieri sono riusciti a identificare l’autore del gesto, deferendolo all’Autorità Giudiziaria competente. Sulla base delle risultanze investigative, pienamente condivise, l’Autorità Giudiziaria ha disposto la custodia cautelare in carcere.
L’operazione conferma l’impegno costante dell’Arma dei Carabinieri nel garantire la sicurezza del territorio e nel contrastare ogni forma di illegalità che possa mettere a rischio l’incolumità dei cittadini
Le informazioni sono state fornite nel rispetto dei diritti delle persone indagate, da ritenersi presunte innocenti in considerazione delle rispettive fasi del procedimento – indagini preliminari – fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, ed al fine di assicurare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.
