È una Recanati che prova a cambiare passo, senza nascondere le proprie fragilità, quella che emerge dalla lunga intervista radiofonica di fine anno al sindaco Emanuele Pepa.
Un confronto diretto, ricco di contenuti concreti, nel quale il primo cittadino affronta tutti i nodi centrali dell’azione amministrativa: sicurezza, centro storico, gestione dei rifiuti, sanità, opere pubbliche e prospettive per il 2026.
Dal centro storico, «un eterno malato», segnato da spopolamento, chiusura dei negozi e disordine urbano, fino al tema della sicurezza, Pepa chiarisce che «le multe non bastano» e che servono progettualità, risorse e una visione complessiva di rilancio, insieme al senso civico dei cittadini.
Ampio spazio è dedicato al potenziamento della Polizia locale, al nuovo sistema di videosorveglianza – con un investimento portato a 53 mila euro – e alle nuove strategie per il controllo dei rifiuti, che dal 2026 vedranno il superamento degli ispettori e l’introduzione delle fototrappole, oltre alla semplificazione del sistema dei sacchetti.
Sul fronte sanità, il sindaco lancia un messaggio netto:
«Il punto di primo intervento di Recanati non si tocca»,
annunciando nuovi servizi e percorsi con la Regione per rafforzare la presenza sanitaria sul territorio.
Non mancano i capitoli su strade, opere pubbliche, tradizioni, turismo ed eventi, con uno sguardo già rivolto al 2026, tra realismo e ambizione:
«Non promettiamo miracoli, ma continuità di impegno, serietà e una visione che tenga insieme sicurezza, servizi e qualità della vita».
