Un dramma silenzioso ha scosso la comunità di Porto Recanati. Un clochard di origine macedone, sulla sessantina d’anni, è stato trovato senza vita ieri intorno all’ora di pranzo nei pressi della stazione ferroviaria.

L’uomo era una presenza familiare per i cittadini della zona. Conosciuto per la sua discrezione, viveva di elemosine offerte dai passanti, accettandole sempre con dignità. Non si era mai reso protagonista di comportamenti molesti, suscitando il rispetto e la compassione della gente del luogo per la sua scelta di vita solitaria.

La tragica scoperta è avvenuta verso  le ore 16  quando alcuni passanti lo hanno notato riverso a terra, privo di vita. Immediatamente sono stati allertati i soccorsi, e sul posto sono intervenuti i sanitari della Croce Gialla di Recanati e i carabinieri di Porto Potenza Picena. Purtroppo, non c’è stato nulla da fare: il clochard era già deceduto.

Le autorità stanno ora cercando di fare chiarezza sulle cause del decesso, ma tutto lascia pensare a un malore improvviso. L’uomo non aveva mai mostrato segni di problemi di salute evidenti, ma le rigide temperature invernali potrebbero aver contribuito a peggiorare le sue condizioni.

La morte del clochard è un monito silenzioso sulle difficoltà della vita di strada e sull’importanza della solidarietà. Porto Recanati perde così una figura discreta e ormai parte della quotidianità cittadina, lasciando una comunità scossa da questa improvvisa perdita.

Share.

Radio Erre - La Radio che parla e fa parlare | Società Cooperativa Chiostro S. Agostino, 2 62019 Recanati | MC C.F-P.IVA 00351460431 | Tel: 0717574429 | E-mail: radioerre@radioerre.net | PEC: radioerre@pec.it

5 commenti

  1. Riposi in pace. Vittima di una societa’ fallita.
    Un ringraziamento particolare va alla chiesa, che prega, prega, prega e…basta.

  2. Ario Roncitelli on

    Porto Recanati, la paciosa e bacchettona Porto Recanati, “scopre” la realtà che non è folclore, ma disperazione, solitudine, povertà. Altro che “figura discreta e ormai parte della quotidianità cittadina”.
    Quanti mea culpa davanti al “caratteristico presepe”! Altro che “comunità scossa”! Meno ipocrisia, per favore.

  3. un grande successo dei servizi sociali e della comunità di preghiera, pregate al caldo perché si muore di freddo

Lascia un Commento

Exit mobile version