Comunicato coalizione Farefuturoinsieme

Dopo due anni si ritorna, per motivi diversi, al punto di partenza. Alcune classi del Liceo Giacomo Leopardi a casa ed i genitori che avanzano richiesta di Dad. Allora il problema erano gli spazi insufficienti ad accogliere tutti gli iscritti ed oggi addirittura le aule troppo fredde.

Eppure la provincia guidata dal Presidente Sandro Parcaroli, che in tutta questa vicenda, ammettiamolo francamente, non ne ha azzeccata una, aveva trionfalmente sbandierato di aver trovato una soluzione al problema degli spazi proprio, pensate che coincidenza, in prossimità della campagna elettorale per le amministrative comunali. Una situazione ai limiti del paradossale dove i responsabili del disagio erano riusciti a vendersi, di concerto con la destra locale, come i dispensatori di soluzioni di buon senso.

Eppure l’offerta non era di certo tra le più entusiasmanti, visto che si parlava di aree di magazzino scarsamente illuminate e difficili a riscaldarsi. Era inevitabile che con l’arrivo dell’inverno i problemi venissero a galla in tutta la loro evidenza e a farne le spese sono stati purtroppo i ragazzi, gli insegnanti e l’istituzione scolastica stessa, che ne riceve un pesante danno di immagine.

Chi risarcirà a questo punto il Liceo Giacomo Leopardi vittima di tanta trascuratezza da parte politica? In queste settimane tutte le scuole stanno organizzando giornate di orientamento rivolte ai ragazzi delle medie ed ai loro genitori per raccogliere le iscrizioni per gli anni futuri, dunque e con rammarico, temiamo che la ricaduta possa essere consistente. Chi pensa male sbaglia, ma spesso ci indovina, recita un vecchio detto e così il sospetto emerso già due anni fa che ci fosse una strategia provinciale per danneggiare il nostro Istituto Scolastico, eccellenza regionale, torna in primo piano. Forse il Presidente Provinciale da buon maceratese opera per favorire l’omonimo Liceo della sua città?

Oppure pensa più semplicemente di risolvere il problema degli spazi favorendo il calo delle iscrizioni?

Qualunque sia la ragione, noi chiediamo massima chiarezza e soprattutto una soluzione dignitosa e definitiva.
Cosa succederà alle classi ospitate al Bonifazi quando partiranno i lavori di ristrutturazione finanziati dal P.N.N.R? E gli indirizzi del Bonifazi? Quale sarà la loro collocazione?

Servono risposte urgenti ed interventi ancora più rapidi. Le scuole e la formazione dei nostri giovani debbono rimanere un’assoluta priorità per tutti.

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