I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ancona hanno smascherato un grave caso di
abusivismo professionale nel settore odontoiatrico. I militari del Gruppo di Ancona, durante un controllo mirato,
hanno individuato un soggetto che esercitava attività professionale in totale difformità di legge in uno studio
dentistico senza alcuna abilitazione, autorizzazione o iscrizione agli albi professionali.

L’attività illecita si svolgeva in un locale di oltre 100 metri quadrati, risultato privo delle necessarie
autorizzazioni sanitarie e di sicurezza, e con ambienti che non rispettavano le norme vigenti sullo smaltimento
dei rifiuti pericolosi a rischio infettivo e chimico. Durante le attività di ispezione e perquisizione, i finanzieri
hanno trovato all’interno dell’ambulatorio un paziente appena sottoposto a una prestazione odontoiatrica,
nonostante il titolare – un 68enne di Ancona – non fosse iscritto ad alcun albo professionale e non avesse alcuna
abilitazione sanitaria.

Nel locale sono state rinvenute attrezzature e strumentazioni mediche perfettamente operative, tra cui un riunito
odontoiatrico, strumenti per radiografie, farmaci, protesi e altro materiale sanitario. Tuttavia, nessuna
autorizzazione valida risultava intestata al titolare che si avvaleva di un collaboratore, il quale ha dichiarato di
effettuare estrazioni dentarie su chiamata, senza essere a conoscenza dell’irregolarità dell’attività svolta.

L’intera struttura è stata sottoposta a sequestro, con essa, tutta la strumentazione, per impedire la prosecuzione
dell’attività abusiva. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Ancona, sono ancora in corso per
la verifica di eventuali ulteriori responsabilità.
L’operazione conferma il ruolo centrale della Guardia di Finanza nel contrasto all’economia sommersa e a ogni
forma di criminalità economica, soprattutto quando queste rappresentano un rischio diretto per la salute pubblica.

La presenza di professionisti non abilitati e di strutture irregolari può mettere a repentaglio la salute dei cittadini
e alimentare un mercato illecito privo di controlli.

Si ricorda che, in base al principio della presunzione di innocenza, la responsabilità dell’indagato sarà
definitivamente accertata solo con una sentenza irrevocabile di condanna.

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