Nota di Porto Recanati A Cuore
Mentre l’Amministrazione comunale si è affrettata a cantare vittoria con comunicati trionfalistici e autocelebrazioni, la realtà dei fatti allo Stadio Monaldi è ben diversa da quella raccontata sulla carta. Altro che “impianto completamente rinnovato”: basta una semplice visita sul posto per rendersi conto che i lavori sono sì stati fatti, ma come?
Lavori “completati”? Solo a parole. Il 13 agosto lo Stadio Monaldi si presentava ancora in queste condizioni (vedi fotogrammi). E se queste foto rappresentano uno stadio “rinnovato”, a questo punto dovremmo rivedere il significato stesso del termine rinnovato.

I lavori di tinteggiatura degli spogliatoi sono stati ultimati dagli stessi operai comunali, nonostante il bando per i lavori di sistemazione dell’impianto e tinteggiatura fosse stato affidato a una ditta esterna. La tinteggiatura, spacciata per “restyling”, è stata infatti portata a termine da personale comunale perché – incredibilmente – erano finiti i fondi per completare l’intervento. Già questo aspetto è sufficiente a confermare la scarsa capacità di programmazione e gestione economica dell’Amministrazione: non sono stati nemmeno in grado di prevedere gli importi reali ed effettivamente necessari per eseguire gli interventi annunciati (del resto anche per il parco Europa è stato così).
I servizi igienici per il pubblico, fondamentali durante gli eventi sportivi, sono rimasti nello stesso stato di incuria e fatiscenza in cui si trovavano. Per non parlare della tribuna, rattoppata e tinteggiata solo a tratti, con finiture lasciate a metà e materiali ancora accatastati. Stesso discorso per la zona perimetrale dell’impianto, lasciata senza alcuna cura, con erba alta e vegetazione incolta che rappresentano non solo un problema estetico, ma anche di sicurezza e decoro.
Ma soprattutto, se un rinnovo c’è stato, si è sicuramente fermato a metà. Gli stessi spogliatoi, nelle pareti esterne, si presentano ancora ammaccati e privi di battiscopa… alla faccia del “rinnovo”. Sembrerebbe che ci sia ben poco di cui andar fieri.
Infine – ma non per ordine di importanza – la questione della custodia: la mancanza di un custode o di un presidio stabile per l’impianto è stata completamente ignorata dall’Amministrazione, tanto che la gestione sembrerebbe ancora a carico delle società e/o associazioni sportive che utilizzeranno l’impianto. La questione non è affatto secondaria: un impianto sportivo senza gestione e vigilanza costante è destinato al degrado in tempi rapidi, vanificando ogni intervento strutturale. Anche il tanto decantato “rinnovo”, a oggi, sembra più l’ennesimo bluff di questa Amministrazione – incapace di portare a compimento quanto promesso – che un vero risultato raggiunto.
La retorica della “rinascita” serve solo a nascondere l’inadeguatezza gestionale di chi amministra il paese. “Stiamo realizzando concretamente gli obiettivi del programma elettorale”, hanno scritto. Se l’obiettivo era eseguire lavori in fretta e furia, senza terminarli, lasciare strutture senza custodia e impianti solo parzialmente funzionali… allora sì: MISSIONE COMPIUTA!
Il sindaco Michelini e l’assessore Riccetti parlano di “risultati tangibili”. Ma a oggi, l’unica cosa tangibile per i cittadini è un impianto sportivo rinnovato solo sulla carta, come visibile dai fotogrammi. I soldi dei cittadini vanno spesi bene. Le opere devono essere programmate con criterio, così come gli interventi da realizzare. E, soprattutto, qualcuno dovrebbe verificare che i lavori eseguiti siano stati fatti a regola d’arte e portati a termine.
Se un rinnovo c’è stato, dunque, si è fermato a metà.