Dal primo ottobre Marco Buccetti, 68 anni, medico di medicina generale e psichiatra, ha ufficialmente appeso il camice da medico di famiglia. Ma chi conosce Buccetti sa che “pensione” è un concetto molto relativo.
Il suo ambulatorio nel quartiere Le Grazie continuerà infatti a rimanere aperto, con visite su appuntamento, in una rigorosa attività privata. Così, pur lasciando i numerosi pazienti mutuati, Buccetti non si stacca completamente dalla professione, continuando come psichiatra, seguendo una scelta condivisa da molti suoi colleghi.
Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1987, ha lavorato come borsista presso il nascente servizio di Psichiatria di Recanati alla fine degli anni ’80, ottenendo poi la specializzazione in Psichiatria e Psicoterapia nel 1992.
Ma Buccetti ha sempre coltivato passioni che vanno oltre la professione medica. Da decenni si occupa di teatro, musica e spettacolo, con un forte interesse per le tradizioni popolari, perfezionando le sue competenze attraverso laboratori teatrali, in particolare con l’artista sudamericano Boal, e la scuola di Saverio Marconi. Socio fondatore di numerose associazioni e cooperative artistiche e sociali — tra cui le compagnie teatrali “Arat” e “Ribalta” (attive a Recanati tra il 1976 e i primi anni ’90), “Radio Recanati (1978), il Movimento Per La Vita, e i gruppi musico-teatrali “Le Ciuette” e “i Frati Enoconfortuali” (dal 2005 a oggi) — Buccetti unisce alla medicina una vivace attività culturale e sociale. Oggi è anche presidente del comitato a difesa dell’Ospedale di Comunità di Recanati, e autore del libro “Beviario Solenne”, un manuale non per pregare ma per leggere e divertirsi, giocando con lingua, religione e cultura medievale in modo originale e sorprendente.
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È chi dorme stanotte?