nota di Anna Maria Ragaini – Presidente LORETO PROGRESSISTA
Da notizie di stampa si viene a sapere che sono state avviate trattative al di fuori dei canali istituzionali tra il Comune di Loreto e la Fondazione Opere Laiche, in vista della realizzazione di una nuova sede per il Comitato locale della Croce Rossa Italiana, che dovrebbe ospitare anche la Protezione civile comunale. Trattative segrete perché i contatti sarebbero avvenuti tra emissari del sindaco Pieroni (o forse lo stesso Pieroni?) e i consiglieri rappresentanti di una presunta minoranza del consiglio di amministrazione della Fondazione, nello specifico la vicepresidente Giorgetti e il consigliere Misiani.
Una procedura francamente opaca, priva di trasparenza, che sembra rivelare soprattutto uno scontro politico in atto tra l’Amministrazione comunale e i vertici della Fondazione, verosimilmente considerati non sufficientemente ubbidienti ai desideri del Comune. Valutazione che era emersa già nella seduta del consiglio comunale del 27 novembre scorso con le dichiarazioni dello stesso sindaco Pieroni e quelle della consigliera di minoranza Castellani, critica verso la realizzazione del parco ambientale di Scossicci. La vicenda odierna, per le modalità con cui si sta svolgendo, danneggia gravemente la collettività loretana, in questa maniera vittima di comportamenti che sembrano rievocare un metodo feudale di gestione del territorio, non certo diretti al bene comune.
La questione non fa certo brillare per correttezza e senso istituzionale chi si è reso autore di questa trattativa, all’insaputa di chi rappresenta la Fondazione Opere Laiche.
Quanto al progetto per la nuova sede della Croce Rossa e Protezione civile, a nostro parere ci sono alcune criticità da considerare in maniera seria. Sul piano economico, l’intervento ipotizzato dalla intesa Comune-consiglieri di minoranza della Fondazione richiede spese di progettazione, che faranno aumentare sensibilmente i costi a carico di chi dovrà finanziare l’opera (il Comune? la Fondazione?). Inoltre allungheranno inevitabilmente i tempi di realizzazione della struttura.
Va considerato anche l’aspetto ambientale. Costruire un nuovo immobile significa aumentare il consumo di suolo, accrescere la cementificazione e questo contrasta con gli obiettivi di tutela e salvaguardia del territorio contro il dissesto idrogeologico che coinvolge anche Loreto.
A nostro parere andrebbe considerata pure l’opportunità di utilizzare la vecchia sede della Fondazione Opere Laiche o in alternativa l’acquisto di un capannone dismesso, entrambi da ristrutturare secondo le necessità logistiche e funzionali delle due organizzazioni.
Una soluzione certamente più conveniente per le casse pubbliche e di più rapida attuazione, rispetto al progetto pensato da Comune e consiglieri di minoranza della Fondazione.
