Fiorella Moroni ha rassegnato le dimissioni da presidente di ASTEA. La notizia è stata resa nota da Recanati Insieme, il movimento politico di riferimento della Moroni, che ha accompagnato l’annuncio con una nota polemica. Al centro delle critiche ci sono gli attacchi personali rivolti alla presidente e l’assenza di un nuovo nome per la guida dell’azienda.

ASTEA: un assordante silenzio”, così esordisce il comunicato di Recanati Insieme, che punta il dito contro la nuova amministrazione. “Non c’è stato incontro, Consiglio comunale, intervista o qualsivoglia enclave della nuova amministrazione dove non si siano evidenziate le mancate dimissioni della presidente in carica di Astea (espressione dell’Amministrazione Bravi), né sono mancate pressioni ed attacchi personali per ottenerle. Ora cosa sta succedendo? Ad oggi nessun nome è stato comunicato, malgrado le dimissioni della presidente Astea siano state presentate il 31 dicembre u.s. e tempestivamente comunicate – oltre che debitamente motivate – anche al Sindaco Pepa”.

La situazione ha radici nell’insediamento della nuova amministrazione guidata dal sindaco Pepa. In quel contesto, diversi rappresentanti degli enti locali legati all’ex sindaco Fiordomo avevano deciso di dimettersi. Fiorella Moroni, invece, nominata sotto l’amministrazione Bravi, aveva scelto di proseguire nel suo mandato, che sarebbe potuto durare fino al 2026. Questa scelta ha provocato reazioni accese nella nuova maggioranza, che aveva da subito indicato Simone Marconi come possibile successore alla presidenza di ASTEA.

Con le dimissioni della Moroni ora effettive, resta aperta la questione del suo successore. L’assenza di una nomina ufficiale rischia di prolungare l’impasse e alimentare ulteriori tensioni politiche.

Intanto, Recanati Insieme difende la presidente uscente, sottolineando la correttezza del suo operato e il clima di pressione che l’ha spinta a fare un passo indietro.

La partita, tuttavia, è tutt’altro che chiusa: la gestione della transizione in ASTEA potrebbe rappresentare un banco di prova significativo per l’amministrazione Pepa e un tema caldo nel dibattito politico locale.

 

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21 commenti

  1. Le dimissioni della presidente, già nominata dalla precedente amministrazione Bravi, sono un atto dovuto e bene avrebbe fatto la Moroni a presentarle già prima del 31 dicembre u.s.
    Che fatica lasciare le poltrone !

    • tranquillo.
      adesso prendiamo i pop corn e vediamo chi ci mettono i nuovi avanzati.
      che puzza di marpionaggine aleggia….

        • no quello va bene. è amico di famiglia anche se del PD.
          ma i fratelli(ini) dd’Italia zitti e allineati.
          gli amici non si toccano.
          qui me pare che cambiano i giocatori ma gli schemi sono gli stessi.

  2. Che fatica lasciare le poltrone? Ma altrettanta fatica c’è nel volerle conquistare a tutti i costi e prima possibile. Del resto, da che mondo è mondo, il sottogoverno è quanto di meglio si può pretendere da chi è a corto di idee vere. C’è sempre un gettone da intascare.

  3. Una semplice domanda al presidente dimissionario, con chi si è confrontata nelle scelte prese in questi mesi, con il consigliere Bravi o il sindaco Pepa?

  4. La politicuccia e politicantucci, quando poi la politica si mischia col privato…allora si che è tutta una porcheria, le aziende municipalizzate dovevano restare pubbliche!!!

  5. Che tristezza, tutto ridotto a poltrona politica, soldi da incassare, l’unica a essere presente in azienda è stata questa Presidente nominata da Bravi , ma comunque presente e partecipe con competenza non come i predecessori dell’era Corvatta o era Fiordomo nominati e poi volatilizzati, solo percettori di indennità ovviamente…almeno questa signora si è distinta nell’impegno a conoscere la vera realtà Astea e chi ne è parte, non solo a alti livelli, ma anche per i più bassi…dispiace che per colpa del colore politico si debba per forza perdere una figura utile al Comune, inteso come istituzione..perdiamo soldi tutti noi cittadini, se si continua a pensare di nominare politici presenti solo per prendere lo stipendio da Presidente…e poi allora nell’altra società elettrica chi nominano? non c’è pure lì rimasto un presidente nominato dell’ex sindaco?
    piena fiducia in Pepa, ma speriamo che usi la stessa misura per le due società e che nomini una persona motivata non solo da interesse come successo in precedenza sotto Fiordomo e pure sotto a chi c’era prima di lui…

  6. Una domanda legittima: quanto impegno ha profuso nel suo incarico la presidente ora dimissionaria, risultano relazioni o comunicazioni al sindaco o alla commissione consiliare competente o magari ai capigruppo ?

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