Appassionato da sempre del “vivere” Lancia, Carlorosi ha voluto misurarsi in un racconto inedito sul periodo “d’oro” del marchio torinese, dal titolo “Lancia 1906-1976, Innovazione Comunicazione”
Gli appassionati doc di cultura motoristica conoscono l’assoluta importanza della storia Lancia nell’ambito dell’evoluzione tecnologica automobilistica. Il recanatese Roberto Carlorosi appassionato del marchio e past president del CAEM/Lodovico Scarfiotti ha voluto presentare un suo approfondimento sul sempre stimolante argomento: “Lancia 1906-1976, Innovazione Comunicazione” è la sua ultima opera dove da esperto di storia della Lancia ed anche per esperienza professionale di Comunicazione Aziendale, ha dato il meglio di sé raccontando sottolineando i valori e la grande importanza di casa Lancia.
“E’ un progetto che avevo iniziato a coltivare negli anni novanta – dichiara l’autore Roberto Carlorosi – da convinto Lancista, lo dimostrano le vetture prima moderne poi d’epoca che ho posseduto e che possiedo, tutte del marchio torinese. Sono stato a lungo socio del Lancia Club Italia, allargando conoscenze importanti ma soprattutto vivendo gli eventi e nei raduni la filosofia autentica del “lancista”, la cultura dell’automobile e dell’automobile Lancia. Parallelamente ho iniziato man mano ad accumulare importante documentazione storica sulla casa torinese, che costituisce l’ossatura del materiale pubblicato nel libro.”
La pubblicazione presenta in apertura l’affascinante racconto sul fondatore Vincenzo Lancia, fondamentale per comprendere la filosofia della casa sulla cura maniacale costruttiva e il riguardo verso la clientela, poi percorre per sezioni ventennali la parte del novecento presa in considerazione per l’evoluzione ed il racconto dei modelli più rappresentativi come la Lambda e l’Aprilia fino a toccare i primi successi nelle gare rally con la Fulvia Coupé all’inizio degli anni settanta. “Lancia 1906-1976, Innovazione Comunicazione” si può reperire presso ASI Service, Libreria dell’Automobile, e presso gli store delle principali case editrici nazionali.
2 commenti
Peccato che dopo la Prisma la Delta e la Thema il marchio è diventato Fiat!
Stessa fine dell’Alfa Romeo!
Esatto! Purtroppo la fiat (in minuscolo)che ha sempre preso tutto, poi smantellato marchi prestigiosi, a prendere soldi pubblici sempre pronti, quando si dovevano fare sacrifici… via dall’ Italia…