“Stamattina mio figlio Matteo, un ragazzo autistico di 12 anni, non ha potuto partecipare alla gita scolastica con i suoi compagni perché la scuola non è riuscita a garantire la presenza dell’insegnante di sostegno. L’insegnante che lo segue abitualmente aveva un impegno importante e non è stato possibile trovare un sostituto. Altri docenti si sono rifiutati di accompagnarlo.
La scuola, in questo, è complice ma anche vittima di un sistema profondamente inadeguato, in cui mancano insegnanti di sostegno di ruolo e, quelli pochi presenti, spesso non ricevono la formazione necessaria.
Questo episodio è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso di un anno scolastico difficile, iniziato male e concluso nel peggiore dei modi.
Eravamo preoccupati per il passaggio dalla scuola primaria alla secondaria, un momento delicato per ogni ragazzo, a maggior ragione per chi vive una condizione di disabilità. Ma da subito abbiamo dovuto affrontare enormi difficoltà: la mancanza di insegnanti di ruolo ha costretto la scuola ad aspettare, fino all’ultimo momento, le nomine dalle graduatorie provinciali. E da lì, spesso, arrivano insegnanti senza la preparazione adeguata.
Nel corso dell’anno a Matteo sono stati assegnati tre diversi insegnanti di sostegno. Un ragazzo autistico ha bisogno di stabilità, di una figura di riferimento continuativa, non di volti sempre nuovi. Questo lo ha destabilizzato profondamente.
Nonostante l’impegno della dirigente scolastica, non tutti gli insegnanti hanno collaborato. E così, Matteo ha dovuto saltare molti giorni di scuola, perché quando l’insegnante mancava, non c’era mai un sostituto all’altezza. Tutto questo è inaccettabile.
Il diritto allo studio è costituzionalmente garantito, e dovrebbe esserlo per tutti, soprattutto per chi ha bisogni educativi speciali. Invece ci troviamo, ancora oggi, a dover lottare per ciò che dovrebbe essere scontato.
Abbiamo deciso di raccontare tutto questo pubblicamente perché vogliamo che si sappia. Speriamo che il prossimo anno scolastico possa iniziare con presupposti diversi, e con maggiore attenzione. Oggi è toccato a Matteo, ma questa è una realtà che si ripete, ancora e ancora. E non dovrebbe più accadere.
Nel 2025, queste cose non dovrebbero più succedere.
Cristiana Picchio
16 commenti
bisogna insegnate agli insegnanti come si devono comportare in questi casi. Dovrebbe essere materia di studio, loro che fanno studiare gli altri non dovrebbero avere problemi a studiare. Così non possono tirare in ballo il discorso della responsabilità. Siamo nel 2025
Una volta questi problemi non c’erano. o meglio c’erano soluzioni! scuola andata in malora. altro regalo di 25 anni di sinistri.
Non bisogna insegnare agli insegnanti un bel niente. Guardiamo in faccia alla realtà. Il sistema scolastico italiano è fallimentare dalla radice, i docenti preparati o meno fanno quello che possono per una remunerazione da sopravvivenza. Anni e anni di mancato investimento nella cultura non garantiscono futuro a questo Paese per le prossime generazioni che (non) si formeranno. Disastro irrecuperabile sotto tutti i punti di vista. Anche perché non c’è alcuno stimolo a lavorare più nell’insegnamento.
per uno stipendio….stabilito dal ccnl….con sicurezza contrattuale….di avere tfr alla fine della vita lavorativa…(nel privato se l’azienda fallisce ti scordi tfr e stipendi arretrati).. con non 30 giorni di vacanze….
si il pubblico non piace…ci si riconverte…..
fai un semplice calcolo: stipendio annuo/ore effettive di lavoro.
Poi tutto sto stipendio da fame non mi risulta, se mai fammi sapere quanto prendi mensilmente.
Anche perché non c’è alcuno stimolo a lavorare più nell’insegnamento. frase pesantissima, Quindi i ragazzi non contano niente? Perchè allora volete insegnare per forza? Perchè aspettate anni, grazie alle vostre famiglie, per insegnare? Non capisco di solito una aspetta anni per fare un lavoro che lo gratifica e lo remunera adeguatamente se no cerca un altro lavoro. Ripeto non capisco questo vostro vittimismo. Vi ricordo che ci sono di mezzo i nostri ragazzi che state affossando, voi non lo stato
Alla scuola sono stati tolti i fondi.In compenso si danno soldi alle scuole private. Ma si sa il potere ha sempre scelto di tenere il popolo ignorante.
sono anni che la scuola pubblica è abbandonata
se è il popolo è ignorante è colpa degli insegnanti che non sanno fare il loro mestiere. Esisteva una professoressa alle medie di cui tutti erano a conoscenza che non insegnava nulla, ma nulla si poteva fare. Risultato: gli alunni non imparavano la sua materia, l’insegnante dell’anno successivo perdeva tre mesi a recuperare quanto non fatto in precedenza, ma NON SI POTEVA FARE NIENTE!!!!!
Ci dovrebbe essere una netta separazione tra chi decide di fare l’insegnante di sostegno e gli altri docenti, oggi non è così e coloro che accettano le cattedre per il sostegno lo fanno esclusivamente perché sono in fondo alle graduatorie e sperano così di assicurarsi un incarico qualsiasi, senza una preparazione specifica, senza un briciolo di passione e soprattutto senza rispetto nei confronti di quei ragazzi che invece quando incontrano i docenti giusti con un piccolo aiuto riescono a fare progressi enormi. La parola inclusione nella scuola esiste solo sulla carta, nei regolamenti di istituto e nelle normative che disciplinano il mondo dell’istruzione, non è ancora presente nel cuore di molti docenti e dirigenti.
Quando leggo queste cose, tutt’altro che rare, mi sale un senso di tristezza profonda.
Tristezza per il ragazzo rimasto a casa.
Tristezza per la sua famiglia perché per l’ennesima volta si trova sola contro il sistema.
Tristezza per la scuola le cui risorse sono state depredate per dirottare fondi su altre inutili cose (dov’è il PNRR?). Tristezza per gli insegnanti che si rendono disponibili per le gite nonostante non siano pagati e non possono nemmeno mettere a recupero le ore in più svolte. In questo modo è già difficile trovare persone disponibili ad accompagnare classi assumendosi responsabilità civili e penali a zero retribuzione., figuriamoci a sostituire colleghi con ragazzini che non conoscono.
Tristezza per le tante parole a vuoto della politica.
Triatezza per le altre famiglie, se tutti si fossero rifiutati di andare in gita, forse qualcosa sarebbe cambiato. Ma non siamo adulti coraggiosi, così coraggiosi da insegnare ai nostri figli che contro un’ingiustizia bisogna decidere da che parte stare. Anche se è parte scomoda.
eppure tutta l’intelligenza italiana appartiene alla sinistra che poi ti porta a vivere situazioni come questa, se non sei pronta e preparata nel ruolo di insegnante di sostegno non devi accettare l’incarico.
Perchè il dirigente scolastico non ha fatto presente la SITUAZIONE AI SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE, FORSE PROPRIO AL FINE DI CREARE PROBLEMI A LIVELLO PLITICO
una considerazione che va oltre il caso specifico,che non è mia intenzione sottovalutare.
Il pubblico denaro,che non si estrae da nun pozzo senza fondo,deve essere gestito con grande saggezza.
AL CONTRARIO è STATO SEMPRE GESTITO,COME AVVIENE TUTTORA, CON TROPPA LEGGEREZZA ED OGGI ABBIAMO UN DEBITO PUBBLICO INSOSTENIBILE CHE SI AUTOALIMENTA.Lo Stato spende molti miliardi di euro all’anno per pagare gli interessi e questi miliardi vengono sottratti alla spesa sociale,salute ed istruzione.
cominciamo a scrivere in cifre e lettere a quanto ammontano questi stipendi da fame
Se non ho letto male, mi sembra che per non far mancare la gita al ragazzo era stato proposto alla mamma di rendersi disponibile, ma la mamma non ha accolto l’invito.
Forse per il bene di Matteo, per una volta lei avrebbe potuto supplire
Un professore di scuola superiore neoassunto con 0-8 anni di servizio, a tempo pieno, può percepire uno stipendio lordo di circa 1.760 euro al mese.
Un professore di scuola superiore con più anni di servizio, a tempo pieno, può percepire uno stipendio lordo di circa 2.626 euro al mese.
E’ vero?
Il numero di ore di lezione settimanali influenza il reddito del docente. I docenti a tempo pieno (24 ore settimanali)
Io in 2 gg lavoro quanto voi tutta la settimana, toh 2,5 gg