Nel cuore di un dibattito ancora acceso sul sistema degli affidi in Italia, abbiamo intervistato l’avvocato Jacopo Marzetti, figura di primo piano nelle politiche di tutela dei minori. Professionista di lunga esperienza, Marzetti ha ricoperto incarichi istituzionali di alto rilievo, che lo hanno portato ad osservare da vicino alcune delle vicende più complesse e discusse del nostro Paese.
Nel corso degli anni, Marzetti ha rivestito tre ruoli strettamente connessi alla tutela dell’infanzia:
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Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio,
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Commissario governativo del Forteto, la comunità toscana finita sotto indagine per gravi abusi,
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Membro della Squadra speciale di giustizia per la protezione dei minori presso il Ministero della Giustizia.
In questi incarichi ha potuto analizzare in profondità le falle strutturali del sistema degli affidi, contribuendo anche con audizioni ufficiali — tra cui quella davanti alla Commissione della Regione Emilia-Romagna istituita proprio per far luce sul caso Bibbiano.
Nell’intervista, l’avvocato Marzetti offre una riflessione critica ma lucida: il vero problema, sostiene, non sono le singole inchieste giudiziarie, bensì un sistema metodologicamente debole, in cui decisioni gravissime come l’allontanamento di un figlio dalla propria famiglia si basano troppo spesso sulle sole relazioni dei servizi sociali e sulle consulenze tecniche d’ufficio. Secondo Marzetti, serve una riforma radicale: un nuovo approccio normativo, maggiore competenza negli operatori sociali, una commissione multidisciplinare per valutare i casi.
Attraverso la sua analisi, Marzetti ci accompagna oltre la cronaca e la propaganda, per affrontare un tema che riguarda i diritti fondamentali dei bambini e delle famiglie.